FRANCESCA CAVINI
Cronaca

Novità sul drago di Vinci. Accanto al disegno emerge un’altra immagine

"Si sta scoprendo un disegno che potrebbe rappresentare un marchingegno". La commissione, comunque, non si pronuncerà sull’attribuzione a Leonardo . finché il restauro non sarà completo: per farlo servono 400mila euro. .

Un momento della presentazione del drago di Vinci FotocronacheGermogli

Un momento della presentazione del drago di Vinci FotocronacheGermogli

Sono passati quattro mesi dall’annuncio della scoperta di un disegno a carboncino che ritrae un drago alato e polimorfo, databile al XV secolo, sulla cappa di un camino in una casa del centro storico di Vinci. Un disegno forse autografo di Leonardo. Quattro mesi in cui la commissione scientifica che deve stabilire o negare l’attribuzione al Vinciano ha lavorato con rigore e metodo, come si addice a un comitato scientifico, ma necessariamente, vista la posta in gioco, senza sbilanciarsi nè in un senso nè nell’altro.

Al sindaco di Vinci, Daniele Vanni, tocca comunque il compito di predisporre il futuro dell’immobile comunale dove c’è il disegno, a prescindere da chi sarà l’autore. A che punto è il progetto drago di Vinci, visto che ancora non si può chiamare drago di Leonardo?

"Pensando a una futura apertura al pubblico dello stabile dove si trova il disegno, da organizzare con la massima sicurezza, abbiamo fatto fare uno studio di fattibilità per la ristrutturazione dell’immobile e il restauro dell’opera e il costo preventivato è circa 400mila euro. Un importo notevole per un Comune come Vinci, ma contiamo sul fatto che un progetto di questa rilevanza possa ottenere finanziamenti sia dal pubblico sia dal privato".

Il restauro del disegno a che punto è? La commissione quando si pronuncerà in merito all’autenticità dell’opera?

"Sono in corso interventi di restauro non invasivi sul disegno, saggi e operazioni di diagnostica per studiarlo. Poi ci sarà l’intervento di ristrutturazione dell’immobile, perché la Sovrintendenza ha vincolato la fine del restauro del disegno a dopo aver ristrutturato l’immobile: servono temperatura e umidità adeguate per procedere alla fase finale del restauro. Non sarà un’operazione semplice, perché quando verrà rifatto il tetto della stanza dove c’è il camino, dovrà essere creata una struttura a protezione del disegno. E questa è la prima novità rispetto a quattro mesi fa".

E la seconda?

"Sulla cappa del camino sembra non ci sia solo il drago. Dalle analisi fatte negli ultimi mesi sta emergendo un altro disegno, sempre a carboncino, che potrebbe rappresentare un marchingegno. Va detto che questi disegni emergeranno nella loro compiutezza a restauro finito. Al momento, si intuiscono delle linee tracciate con un fine, non casuali, ma è prematuro parlare di cosa rappresentano".

La commissione quando si pronuncerà sull’autenticità?

"Solo dopo la fine del restauro".

Più o meno fra quanto?

"Le variabili sono multiple. Dipende dalle tempistiche di esecuzione della ristrutturazione dell’immobile prima e del restauro stesso poi. Ultimo, ma non per importanza, dal reperimento dei fondi necessari per completare il progetto. L’obiettivo della commissione è raggiungere un grado di certezza massimo prima di dire se è o non è opera di Leonardo. Va detto, però, che le comparazioni con le opere disegnate da Leonardo in quegli anni di cui abbiamo testimonianza mostrano vicinanze incredibili sia per il tratto sia per il soggetto, il drago polimorfo".

Se l’autenticità sarà confermata, per Vinci rappresenterà una svolta in qualche modo epocale.

"Per Vinci certo, è evidente la ricaduta sotto il profilo dell’importanza culturale ma anche economica con l’indotto che si porterebbe dietro. Ma sarebbe un grande impulso anche per il territorio dell’Unione".

Perché?

"Ci sono progetti fra i Comuni dell’Unione dell’Empolese Valdelsa per creare una rete che punta a fare un salto di qualità e potenziare l’offerta culturale-turistica. La presenza di un disegno originale di Leonardo o comunque un disegno del 1400 sul territorio darebbe una forte spinta a questa rete, sarebbe un volano incredibilmente potente. La soluzione più praticabile all’over-tourism delle grandi città d’arte toscane è creare itinerari alternativi in sinergia. Il turismo slow è un turismo sul quale possiamo costruire tanto in termini di accoglienza e di esperienza. E il territorio dell’Unione si prepara a farlo".