YLENIA CECCHETTI
Cronaca

La bomba è stata disinnescata. Poi l’esplosione dentro la cava

Gli artificieri del Genio Ferrovieri hanno neutralizzato il ’gigante’ che conteneva 128 chili di tritolo. Il despolettamento si è concluso prima delle 11: il piano ha funzionato come previsto senza intoppi.

Gli artificieri del Genio Ferrovieri hanno neutralizzato il ’gigante’ che conteneva 128 chili di tritolo. Il despolettamento si è concluso prima delle 11: il piano ha funzionato come previsto senza intoppi.

Gli artificieri del Genio Ferrovieri hanno neutralizzato il ’gigante’ che conteneva 128 chili di tritolo. Il despolettamento si è concluso prima delle 11: il piano ha funzionato come previsto senza intoppi.

di Ylenia Cecchetti

Ore 9.26. "Diamo avvio alle operazioni di disinnesco. Zona rossa libera". Gli artificieri ricevono l’ordine di procedere. Sirene in città. Buona parte del centro storico è evacuata. Mai accaduto prima. Pochi minuti dopo, tolte le spolette, Empoli tira un sospiro di sollievo: l’ordigno è inoffensivo. La tensione accumulata in settimane di pianificazione, misure e divieti si scioglie. Il lavoro congiunto di amministrazioni comunali, Protezione civile, Prefettura e reparto specializzato dell’Esercito italiano ha centrato l’obiettivo: neutralizzare la bomba GP An-M64, 250 chili di cui 128 di tritolo, caduta durante la Seconda guerra mondiale e rimasta sepolta per più di 80 anni sotto quello che oggi è il cantiere del nuovo teatro comunale Il Ferruccio. A occuparsene, gli uomini del Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore.

La giornata dedicata al despolettamento si è aperta alle prime luci dell’alba con l’insediamento dei Centri di Coordinamento al Terrafino. Alle 8.55 la verifica del completamento dell’evacuazione, programmata per le 9. Poi il via libera. "Si inizia con la spoletta anteriore – ha spiegato il comandante Marco Silenzi del Genio Ferrovieri, ribadendo la complessità dell’intervento –. Non è più difficile di altri, questa operazione, ma resta delicata. I nostri artificieri sono addestrati e concentrati a fare il loro dovere, non correremo rischi particolari. Adottiamo procedure standardizzate, lavoriamo a distanza, con attrezzature meccaniche da remoto attraverso le quali tiriamo via i due congegni di innesco. Solo in casi estremi si passa al taglio del corpo bomba".

Fortunatamente, non ce n’è stato bisogno. Perché non sia esploso 80 anni fa, il bestione di fabbricazione americana, è un mistero. "Magari nell’impatto – ha ipotizzato il colonnello Franco Falasca – le spolette di testa e di coda non si sono attivate. Ma il rischio potenziale, non ha data di scadenza: è sempre elevato". Sei i militari fisicamente impegnati, uno solo nell’azione principale. "Trattiamo in media sette bombe d’aereo l’anno – dicono i militari –. E questa è la quarta per il nostro reparto. In Italia gli interventi sono circa 1.500, per lo più su ordigni di piccole dimensioni. Il rinvenimento di residuati bellici è pressoché quotidiano".

Con la fine della procedura di despolettamento intorno alle 10.45, tutto è filato secondo programma. L’ordigno ha lasciato il Palazzo delle esposizioni scortato dalla Polizia stradale lungo la Fi-Pi-Li. La bomba ha salutato Empoli caricata su un mezzo speciale dell’Esercito per avviarsi verso Calenzano, dove è stata fatta brillare in sicurezza, alle 13.45. Il residuato è stato fatto esplodere nella cava della Cassiana, di proprietà del costruttore edile Vangi Srl. "Abbiamo scavato un cratere di quattro metri – ha spiegato Falasca –. L’ordigno è stato adagiato in questo fornello con dell’esplosivo al plastico. Un’azione controllata a distanza". Arrivato a Empoli, anche il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani che ha spiegato che per "l’esplosione, nella parte a nord della frazione di Carraia, in un luogo isolato, non sono state necessarie misure di contenimento o chiusure stradali". Tempi rispettati, zero disagi.

"Avevamo studiato l’operazione nel dettaglio, senza tralasciare nulla – ha commentato il sindaco empolese Alessio Mantellassi –: grazie ai cittadini per la collaborazione e all’intera macchina organizzativa per la professionalità". "Missione compiuta con grande soddisfazione – ha aggiunto l’omologo di Vinci, Daniele Vanni –. Il sistema di Protezione civile dell’Empolese Valdelsa ha dimostrato di saper affrontare anche le sfide più difficili. Per noi è stato un evento storico: non avevamo mai gestito un’evacuazione di questa portata". Poco prima di mezzogiorno, il suono della sirena ha segnato la fine dell’emergenza: varchi riaperti, viabilità ripristinata, cittadini di nuovo a casa. E la giornata epocale, per Empoli, è già un ricordo.