
In via Taviani in pochi minuti sono arrivati la polizia e i carabinieri. Poi, sono giunti gli artificieri da Genova
La Spezia, 18 luglio 2025 – Memori di una circolare interna, quando hanno notato quel plico, non hanno esitato ad allertare il 112. Sospetti fondati: il pacco conteneva un proiettile da mortaio risalente probabilmente alla Seconda guerra mondiale. Un pomeriggio di apprensione, quello vissuto all’interno di una palazzina di via Taviani in cui operano diverse aziende, evacuato per un allarme bomba. Tra queste, una società di recupero crediti che, in mattinata, aveva ricevuto tramite un corriere un plico similare a quello che, qualche tempo fa nella sede lombarda della stessa azienda, aveva destato qualche sospetto: una corrispondenza che, una volta aperta, non avrebbe creato alcun problema, ma che è comunque bastata ad alzare il livello di attenzione all’interno della società.
Così ieri, attorno alle 15.30 di ieri, gli impiegati che per primi hanno visto il pacco, hanno fatto scattare l’allarme. Immediatamente, sul posto sono arrivate diverse auto dei carabinieri e della polizia, che hanno provveduto a evacuare l’intera palazzina: circa un’ottantina di persone, che sono state velocemente allontanate dall’edificio per permettere l’intervento della Digos e, soprattutto, degli artificieri della Polizia di stato. Gli esperti del nucleo, arrivati da Genova, in poco tempo attraverso la speciale strumentazione, hanno passato al setaccio gli uffici per poi dirigere le proprie attenzioni verso il plico.
Che, delicatamente aperto, ha ’svelato’ il suo contenuto: un proiettile da mortaio, al cui interno sarebbe presente ancora del materiale esplodente. Un residuato bellico ancora moderatamente pericoloso, insomma. Il proiettile è stato rimosso e preso in consegna dagli artificieri, che ora provvederanno al suo smaltimento, facendolo brillare in un luogo sicuro. Gli uffici della società di recupero crediti sono stati poi bonificati: non è escluso che i dipendenti possano tornare già da questa mattina al lavoro nella sede di via Taviani.
Matteo Marcello