GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

Interventi sul Turbone. Il piano entro il 15 ottobre

Il Comune di Montelupo ha una scadenza ravvicinata per presentare il cronoprogramma delle attività necessarie per il consolidamento del torrente.

Il consiglio comunale di Montelupo si è riunito nell’alveo della Pesa

Il consiglio comunale di Montelupo si è riunito nell’alveo della Pesa

Il Comune di Montelupo avrà tempo fino al prossimo 15 ottobre per trasmettere all’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale il cronoprogramma degli interventi da effettuare sul Torrente Turbone, affluente della Pesa, sfruttando il contributo di 115mila euro erogato dall’ente idrico annunciato poche settimane fa. E’ quanto emerge dall’intesa tra il Comune e l’Autorità di Bacino, in merito all’intervento denominato. "Consolidamento dell’erosione spondale sul torrente Turbone, affluente del torrente Pesa, e riqualificazione ambientale anche ai fini della raccolta di rifiuti flottanti". Nello specifico, 80mila euro possono essere destinati alle opere di consolidamento dell’erosione spondale, ad attività di manutenzione ordinaria, mentre i restanti 35mila devono essere espressamente destinati, in virtù della legge Salva Mare, a interventi di riqualificazione ambientale funzionali alla raccolta di rifiuti flottanti. Attività, quest’ultima, che il Comune dovrà completare entro il 31 dicembre del 2026, sempre in base all’accordo sottoscritto. La situazione fotografata, del resto, non sembra essere tra le migliori. "Lungo il torrente Turbone, affluente in sinistra idraulica del torrente Pesa, a partire da un tratto in destra idraulica a circa 1 km a monte della confluenza in Pesa, risultano presenti numerosi sacchi in materia plastica e fasciature di nylon di bancali contenenti scarti di lavorazioni industriali – si legge nel protocollo – nel mese di marzo 2025 un evento meteorologico intenso ha causato una nuova erosione a monte della suddetta difesa spondale realizzata in massi ciclopici nel 2016, muovendo i rifiuti presenti, parte dei quali sono stati trasportati e valle e molti fermati dalla vegetazione ripariale. La difesa dell’erosione arginale in destra risulta urgente e prioritaria perché un eventuale nuovo evento a carattere ’flash flood’ potrebbe compromettere la stabilità delle sponde e determinare nuove erosioni, disperdendo in alveo eventuali ulteriori rifiuti in plastica portandoli nel torrente Pesa. E da lì in Arno e poi nel Mar Tirreno". Sul finire dello scorso mese, l’alveo della Pesa in secca aveva ospitato una seduta del consiglio comunale, alla presenza del governatore Eugenio Giani e della segretaria generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale Gaia Checcucci. E proprio quest’ultima aveva fatto sapere che il bacino della Pesa rappresenterà un progetto pilota "per sperimentare interventi di messa in sicurezza, ripristino e riqualificazione ambientale e dare una risposta ai fenomeni legati ai cambiamenti climatici". Partendo proprio dall’intervento sul Turbone.