YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Famiglie e anziani ospiti nei centri di accoglienza: "Abbiamo avuto paura"

L’assistenza tra Rsa, Busoni e palazzetto di Vinci

L’assistenza tra Rsa, Busoni e palazzetto di Vinci

L’assistenza tra Rsa, Busoni e palazzetto di Vinci

Una mattina insolita, la città svuotata, i varchi presidiati, e nelle palestre trasformate in centri di accoglienza il via vai frenetico dei volontari: in divisa, sempre sorridenti, pronti a rassicurare chi ha deciso di affidarsi a loro per ingannare le ore dell’attesa. Sei associazioni, ieri, hanno gestito i due centri di accoglienza. Quello allestito nella palestra delle scuole Busoni in via Sanzio a Empoli con aree giochi per i più piccoli e spazi ricreativi e confortevoli per gli anziani, ha ospitato 31 persone. A Vinci soltanto in tre si sono presentati al palasport Falcone e Borsellino, perfettamente allestito per ogni evenienza.

Tra i cinquemila cittadini che, tra i due comuni evacuati hanno dovuto lasciare le proprie case, non tutti hanno approfittato di una fuga al mare, o di un pranzo dai parenti. Per chi non poteva andare lontano o non sapeva dove andare, i centri di accoglienza si sono rivelati strategici. Laura Montanari, con il marito e due bambini piccoli, intorno alle 10 è arrivata alla struttura di via Sanzio, da ’sfollata’ per un giorno. "Abitiamo in via Ridolfi – ha raccontato la donna durante l’attesa –. Se siamo preoccupati? Ho fiducia negli artificieri, cerco di non trasmettere ansia ai miei figli. Per loro è un’esperienza nuova, ma anche per noi". Più tesa invece è stata la notte di Lucia Fanelli, residente in viale Petrarca. "Quando ho saputo dell’ordigno ci sono rimasta male – si è sfogata l’anziana–. E chi se lo aspettava di avere una bomba accanto a casa?".

Chi legge un libro, chi gioca a carte, chi tiene d’occhio i bambini che si rincorrono. A usufruire degli spazi sono stati soprattutto anziani e stranieri, che nella compagnia e nell’assistenza dei volontari hanno trovato un’occasione di svago e socialità. Seduti allo stesso tavolo, con un quotidiano sotto mano, Agostino e Maria Teresa Masini (nella foto).

I coniugi sono ’scappati’ dalla zona rossa alle prime ore del mattino, ma hanno preso l’evacuazione con filosofia. "Abbiamo ricevuto tanti inviti, ma abbiamo scelto convintamente di affidarci alle cure delle associazioni. L’accoglienza è stata eccezionale, non ci manca niente qui". Ottantacinque anni il marito, 84 la moglie, "viviamo in via Salvagnoli e abbiamo l’età della bomba" scherza la coppia. Ci sono volute settimane di coordinamento per capire come occuparsi delle persone, con le loro fragilità. Le operazioni di trasporto e trasferimento dei cittadini malati o non autosufficienti, sono partite già da sabato: nove ambulanze hanno trasferito 10 persone con problemi di mobilità nelle Rsa di Montaione e Orentano. Altre 16 ambulanze ieri sono state impegnate per 11 associazioni per i trasporti sanitari. Sono 14 invece i mezzi che per conto di sei associazioni hanno spostato 27 persone.

Ylenia Cecchetti