M. Serena Quercioli
Cronaca

La battaglia di Ilaria per i diritti. “La mia disabilità fa paura. Nessuno mi concede l’affitto”

La 43enne vive con i genitori perché sta cercando invano una sistemazione alternativa. Dopo quattro anni di tentativi autonomi, ha chiesto aiuto anche ai servizi sociali ma...

Ilaria Stecchi, 43 anni, disabile di Fucecchio

Ilaria Stecchi, 43 anni, disabile di Fucecchio

Fucecchio (Firenze), 13 luglio 2025 – Quattro anni a cercare una casa in affitto senza riuscirci. Ilaria Stecchi, 43 anni, disabile di Fucecchio, è stanca e demotivata perché le ha provate tutte. Ma soprattutto è arrabbiata per la discriminazione che subisce: il no alla casa in affitto non arriva per motivi economici ma, quando emerge il suo stato di disabile, l’offerta viene ritirata. Ed è successo parecchie volte. “Sono disabile dalla nascita – racconta Ilaria che si muove con il deambulatore – e nel corso della mia vita ho lavorato. Poi ho subito un intervento chirurgico e proprio in seguito a questo ho necessità di iniziare un percorso di autonomia, per non avere la prospettiva un giorno di finire in una struttura. Oltre a poter lavorare, ad esempio, in smart working”.

Ilaria vive con i genitori in affitto e la famiglia è sempre stata puntuale nei pagamenti. Lei cerca un bilocale a piano terra oppure un mini-appartamento servito da ascensore. “Nella casa dove abitiamo – prosegue Ilaria – ci sono le scale e per me è un problema. Dovrò sottopormi ad altro intervento chirurgico e oltretutto il Comune ha certificato che questa casa non è idonea al mio stato. Anni fa mi è stato consigliato di partecipare al bando per le case popolari, cosa che ho fatto. Ma sono 32esima in graduatoria e quando ho visto l’assegnazione delle case a Fucecchio, lunedì scorso mi sono sentita avvilita e presa in giro”. Ilaria, infatti, dal 2019 ha percorso tutte le strade possibili.

“Ho fatto domanda per il bando “Affitto sicuro“ (si tratta di un’iniziativa della Regione Toscana che offre un contributo economico per aiutare i giovani a sostenere le spese di affitto, rientrando nel progetto “Giovanisì“, ndr) – continua la donna – e mi rispondono che non è previsto per chi è titolare di pensione. Il servizio sociale mi ha proposto il co-housing: ma la coabitazione non è adatta a chi vuole intraprendere un percorso di vita indipendente. Non ho diritto a farmi una mia vita? Ho provato a chiedere un mutuo in banca per comprare una casa, ma posso arrivare a 70mila euro e con questa cifra non si acquista un bilocale. Poi la beffa delle agenzie immobiliari. Sono andata a visitare varie case, per una a Santa Croce avevamo l’accordo, l’affitto era di circa 500 euro, preparo i soldi per le mensilità anticipate e l’agente immobiliare mi dice che hanno cambiato idea”. Ed ecco la doppia delusione che fa ancora più male.

“In pratica quando hanno saputo della mia disabilità non hanno più voluto affittare, nonostante il reddito certo – prosegue il suo racconto Ilaria Stecchi –. Ho fatto telefonare da un’amica poco dopo e quella casa era sempre libera. Stessa cosa su altre case per le quali ho avuto risposte negative ma erano sempre disponibili su internet”. Ilaria percepisce una pensione complessiva di 1200 euro e considerando che il target per un bilocale può essere sui 400/550 euro, per lei è possibile accedere al mercato degli affitti. L’impresa però si sta rivelando impossibile.

“La casa è un diritto“ – conclude Ilaria – l’ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani all’inaugurazione a Fucecchio, al quale ho scritto, ma non è così: c’è il pregiudizio verso il disabile. Si pensa evidentemente che non lo puoi mandare via di casa”. Ilaria cerca su Fucecchio e dintorni, dove i suoi genitori possono raggiungerla in bus o con un taxi.