REDAZIONE EMPOLI

Autentici gioielli d’arte: "Da Fucecchio al mondo"

Il patrimonio artistico del Museo civico e diocesano oltre i confini territoriali. Nel corso del 2025 ben tre prestiti di opere e due importanti donazioni di privati.

Visitatori in un museo foto di repertorio

Visitatori in un museo foto di repertorio

Ancora successi per il Museo Civico e Diocesano di Fucecchio. Nel corso dell’anno, infatti, si sono concentrate ben tre richieste di prestiti di opere d’arte da parte di istituzioni italiane e straniere per l’allestimento di altrettante mostre, oltre a due importanti donazioni da parte di privati. Venendo alle tre opere fucecchiesi date in prestito, spicca la richiesta della mostra "Göttlich! Meisterwerke der Italienischen Renaissance", che sarà allestita da fino a gennaio a Monaco, nella quale troverà spazio l’opera di Zanobi Machiavelli "Madonna in adorazione del Bambino". Due opere di Arturo Checchi, "Verso il mercato" e "Colline fucecchiesi", saranno invece esposte rispettivamente nelle mostre "Provincia ‘900. Arte a Empoli 1925-1960", all’ospedale San Giuseppe di Empoli da novembre a febbraio, e "La lezione di Giovanni Fattori", in programma al Palazzo Grifoni di San Miniato nel prossimo mese di novembre.

Il museo di Fucecchio non è nuovo a questo tipo di collaborazioni. Basti ricordare il prestito del prezioso terminale della croce di Berlinghiero Berlinghieri per la mostra "Cimabue a Pisa" (Museo Nazionale di San Matteo), quello del "Sobborgo fiorentino" di Arturo Checchi alla Galleria Studio d’Arte dell’800 a Lucca, i bronzi rinascimentali per la mostra "At home in Renaissance Italy" (Londra, Victoria and Albert Museum, 2006-2007), e tante altre ancora.

Tuttavia, l’anno in corso ha registrato il numero più alto di prestiti concessi dal museo e questo rappresenta un segno tangibile della rilevanza delle sue collezioni. Su tutt’altro versante, ma nella stessa testimonianza della politica culturale, il 2025 si segnala anche per l’accoglienza, da parte del Museo Civico e Diocesano di Fucecchio, di due diverse donazioni da parte di privati. Si tratta in primo luogo del nucleo di ceramiche e vetri del XV-XVIII secolo, donati al museo dal professor Detlef Heikamp, tedesco ma fiorentino di adozione, docente presso diverse Università europee e americane. A questa si aggiunge la donazione del dottor Claudio Calabrese, discendente da un ramo della famiglia Montanelli, che si compone di oggetti appartenuti all’abate Giuseppe Montanelli, vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento.