Dal manovale al capo cantiere, quanto guadagnano gli operai edili

Prevista una serie di maggiorazioni per trasferte e lavori in galleria

Firenze, 23 febbraio 2024 – Il salario mensile per un manovale? Circa 1.700 euro lordi. E per un capo squadra? Un po' meno di 2.200 euro lordi. Il contratto nazionale degli edili è uno dei migliori in quanto a retribuzione, perlomeno se si confronta con quello dei metalmeccanici o dei tessili. Alla paga base si vanno ad aggiungere tante voci, che fanno alzare lo stipendio. Si va dal lavoro in galleria alle trasferte. Ecco, in dettaglio, quanto guadagnano le diverse figure che lavorano su un cantiere.

Dal manovale al capo squadra, i loro salari

Un lavoratore edile di primo livello, ovvero il classico manovale, percepisce da contratto nazionale 9,86 euro lordi orari, che in un mese fanno circa 1.700 euro lordi (e 1.300 netti). Per chi è inquadrato come operaio qualificato di secondo livello – per esempio un carpentiere o un muratore – la paga oraria sale a 11,04 euro lordi, che, moltiplicato 173 ore, fanno poco meno di 1.910 euro lordi al mese. Al terzo livello possiamo trovare personale specializzato. Solitamente si tratta di chi ha l'abilitazione per guidare dei mezzi, per esempio il muletto. La paga oraria è di 11,94 euro, pari a 2.065 euro al mese. Infine, al quarto livello, troviamo coloro che hanno ruoli di responsabilità sul cantiere, come per esempio il capo squadra. In questo caso abbiamo il massimo di paga oraria: 12,63 euro lordi, che fanno circa 2.185 euro lordi.

Le maggiorazioni

I compensi variano comunque molto, secondo se il cantiere è semplice o invece più complesso. In quest'ultimo caso sono previste tutta una serie di maggiorazioni, legate ai tipi di lavorazione. Per esempio è considerato lavoro duro e pesante quello nelle gallerie. In questo caso chi è davanti avrà una busta paga maggiorata del 46 per cento. Possono inoltre essere previsti un rimborso viaggi, in base alla distanza da casa, vitto e alloggio, mensa nel cantiere oppure un rimborso fisso mensile per pagare aereo, treno o pullman per raggiungere il cantiere e poi rientrare a casa. Sul territorio toscano, in passato, qualche azienda comprava direttamente i biglietti per i trasporti agli operai.

L'orario di lavoro

Sui cantieri si lavora solitamente otto ore al giorno, dal lunedì al venerdì, o massimo fino al sabato mattina. Fanno eccezione quelli delle grandi opere. In quel caso si lavora sette giorni su sette, tramite turnazione, con riposi a girare. Vengono però rispettate le festività più sentite, come Pasqua e Natale, più il mese feriale di agosto. Quando è particolarmente caldo, secondo accordi fatti tra sindacati e datori di lavoro, possono essere previsti orari di lavoro ridotti e ricorso alla cassa integrazione, oppure cambi di orario, in modo da lavorare nelle ore più fresche, o ancora, più pause durante il turno di lavoro e zone refrigeranti sul cantiere.

La formazione

Prima di entrare sul cantiere, il lavoratore deve seguire obbligatoriamente un corso di formazione di 16 ore, fatto tramite ente abilitato, per esempio la cassa edile, che fornisce le prime istruzioni. A questo segue una formazione continua, fatta dall'azienda. Sui cantieri della tramvia di Firenze, come in altri cantieri, è previsto anche il badge elettronico, attraverso il quale viene comunicata alla cassa edile non solo la presenza dell'operaio in cantiere, ma anche se ha fatto tutta la formazione prevista e se deve fare altri corsi.

Cantieri pubblici e privati, le proposte della Filca

«Nei cantieri pubblici – spiega Stefano Tesi, della Filca Cisl Toscana – vengono date agli operai tutti i diritti e le garanzie previste dalla normativa. Ci sono più regole rispetto ai cantieri privati. Per questo chiediamo che in questi ultimi vengano applicate le stesse regole del pubblico». In provincia di Firenze, dal 2017, esiste anche lo strumento del 'cantiere trasparente', un accordo che viene fatto tra organizzazioni sindacali e datore di lavoro, attraverso la casa edile e che serve a tutelare il cantiere stesso e coloro che ci lavorano. «Di accordi simili, però – aggiunge Tesi – ne sono stati fatti pochi e l'auspicio è che, alla luce anche dell'ultima tragedia avvenuta a Firenze, questo strumento possa essere considerato davvero una tutela e non un problema per l'azienda». Infine, per rendere i cantieri, anche quelli privati, più sicuri, esiste un altro strumento, rimasto sulla carta e contenuto nel decreto 81 del 2008, che è quello della patente a punti per le aziende edili. «Penalizzare chi non sta alle regole è un modo per tutelare i lavoratori, ma anche e aziende che pagano tutti i contributi e che rispettano tutte le normative», conclude Tesi.