Bonus 200 euro, in Toscana andrà all'84% delle famiglie. Ecco quanto contrasterà i rincari

La misura coprirà dal 19% al 38% dell'aumento dei prezzi. Ciascun nucleo familiare avrà mediamente 299 euro

Firenze, 6 maggio 2022 – Il bonus da 200 euro andrà a due milioni di toscani, esattamente, secondo la stima di Irpet, a 2.086.863, per un totale di 417 milioni di euro, che rappresentano il 6,4% delle risorse complessivamente stanziate. Ciò significa che l'84 per cento delle famiglie toscane (in valore assoluto 1.395.000 famiglie) lo riceverà, con un importo medio a nucleo familiare di 299 euro. Una cifra calcolata sul fatto che in una singola famiglia più persone potranno ricevere il bonus da 200 euro. Ad esempio, se moglie e marito lavorano da dipendenti e sono sotto i 35mila euro di reddito riceveranno entrambi il bonus. 

Bonus internet da 300 euro, cosa c'è da sapere - Bonus mezzi pubblici, a chi spetta

La misura andrà a sostenere sopratutto le famiglie più lontane dalla soglia prevista dei 35mila euro di reddito. Delle 81mila famiglie povere che si contano nella regione, solo il 4,5 per cento resterà escluso dal bonus. Più in generale, dell'84 per cento delle famiglie che saranno beneficiarie del bonus, il 94 per cento è rappresentato da quelle a più basso reddito.

Quanto il bonus riuscirà a coprire l'aggravio di spesa dovuto all'inflazione? “Ipotizziamo due scenari in cui il tasso di inflazione sale all’8 per cento. Nel primo scenario, tuttavia, il tasso di inflazione all’8% dura 6 mesi, mentre nel secondo 12 mesi. Coerentemente con queste ipotesi, l’aumento dei prezzi si traduce in un incremento di spesa che è rispettivamente di 790 euro e 1.580 euro. Nel primo caso, quindi, il bonus consente alle famiglie di recuperare il 38 per cento delle maggiori spese, mentre nel secondo caso il 19 per cento”, risponde Nicola Sciclone, direttore di Irpet.

“Il bonus è una misura una tantum, di natura emergenziale, non strutturale, ma comunque l’entità dell’intervento è rilevante e la copertura ampia, visto che spetta all'84 per cento delle famiglie, il 94 per cento delle quali appartengono alle fasce più povere”.