Versilia, gli anni della Bussola: “Le serate indimenticabili con Mina”

Le vedette, i concerti, i cabarettisti, le battute con il barman PierPaolo e il responsabile degli ingressi Carlino

La Bussola: scatto inviatoci da Daniele Dolfi

La Bussola: scatto inviatoci da Daniele Dolfi

Versilia, 27 maggio 2023 – Sono stati spensierati quegli anni in Versilia, quando c'era la Bussola prima e Bussola Domani poi, negli anni '80. Un luogo magico, un punto di riferimento per gli amanti della musica e dell'intrattenimento.

Artisti internazionali, come Ray Charles, Barry White e Amalia Rodriguez, Renato Zero, Mina, Claudio Baglioni, la gamba alzata di Heather Parisi, Gigi Proietti, Fred Bongusto e la soubrette Gaby Palazzolo Barrymore, Mario Cecchi Gori e signora, i calciatori più famosi, da Paolo Rossi a Ricky Albertosi: tanti personaggi che hanno animato le serate e le notti dello storico locale di Sergio Bernardini, momenti che sono rimasti indelebili nel cuore e nelle menti di tanti nostri lettori, che ci hanno scritto a [email protected].

Come Claudio Viti, che vuole ringraziare Bernardini, imprenditore geniale “per il suo lavoro a vantaggio di tutta la Versilia e dell'Italia”. Velia Salvatori si ricorda in particolare il concerto di Miguel Bosé. “Da Forte dei Marmi in sella ai nostri Ciao – racconta – andavamo ad acquistare i biglietti per concerti che sono stati straordinari”.

“Quegli anni sono stati indimenticabili e hanno plasmato non solo la storia della Versilia, ma anche la vita di molti di noi che hanno avuto il privilegio di viverli o di sentirli raccontare dai protagonisti.Bernardini, con la sua rivoluzionaria invenzione, ha creato non solo un luogo di intrattenimento straordinario, ma anche una vera e propria scuola di futuri artisti, appassionati ascoltatori e addirittura organizzatori di spettacoli”, ci scrive il maestro Vincent Vincenzo Masini.

“Ricordo con gioia i primi anni '80, quando ero ancora un ragazzino con più capelli che corpo, seduto di fronte ad un imponente pianoforte a coda, pronto ad intrattenere gli spettatori che entravano nella Bussola Domani per prendere posto. Quel palco, maestoso, emanava un'aura di grandezza che solo un luogo che ospitava artisti di livello mondiale poteva avere”.

“Il mio primo maestro di pianoforte, che faceva parte dell'orchestra stabile della Bussola, mi ha raccontato con orgoglio l'emozione e l'abitudine di accompagnare serate indimenticabili con artisti del calibro di Mina e tanti altri grandi nomi che intrattenevano un pubblico affezionato, spesso riunito nella stessa serata da tutta Italia. Sebbene non abbia vissuto personalmente quelle esperienze – conclude il maestro - le loro storie mi hanno trasmesso l'amore e il rispetto per la musica e per la Bussola”.

Il locale era frequentato anche da tanti fiorentini che trascorrevano le vacanze estive in Versilia. Come Carlo, che ci andava con gli amici, e che ha voluto condividere con noi i suoi ricordi. “Le mattinate in mare, bagni e tuffi dal mitico 'patino', qualche uscita in barca a vela, poi i pomeriggi, preparatori alla sera, quando andavamo allo Sporting del Cinquale, al Bambaissa al Forte, al galeotto giardino di Oliviero ai Ronchi dove era facile strappare un bacio mentre ballavi”.

“Ma il momento magico – prosegue – arrivava quando leggevamo i cartelloni con i nomi delle vedette in programma alla Bussola. Il giorno prima dello spettacolo scelto, intorno alle otto la sera, andavamo a incontrare due personaggi indimenticabili, il signor Carlino, responsabile ingressi, e il signor Bellandi, con il suo impeccabile smoking nero, per spuntare un prezzo d'ingresso sopportabile alle nostre 'tasche' e sapere quanti ingressi ci concedevano”.

Così, il giorno dopo, cominciava la scorribanda con le 500, con le Mini e con 'l'ammiraglia', una GT 1300 verde bottiglia, tra Viareggio, Bagno Raffaello, Ilva Garden e Bagno Firenze a Tonfano e Bagni Annetta e Alaide al Forte. “Alla fine riuscivamo a fare gruppetto con una ventina tra ragazzi e ragazze. Potevi ballare o conversare nel giardinetto con i muriccioli dietro gli spazi interni riservati ai tavoli. Bernardini voleva che durante lo spettacolo la pista da ballo fosse piena di ragazzi seduti in terra e il signor Bellandi simpaticamente raccomandava: bellini domani sera!”. Il barman PierPaolo invece, offriva a metà serata un drink.

“Era il nostro amico 'goliardo' a chiederlo con disinvoltura. 'I soliti tre siberiana', diceva, ovvero un bicchiere di acqua frizzante, ghiaccio e una fetta di limone sul bordo. Il barman, però, una sera chiese al nostro amico di non nominare più siberiana perché altri clienti avevano chiesto il drink, creandogli imbarazzo”. Lì, alla Bussola, prosegue il racconto, “abbiamo ascoltato grandi artisti: abbiamo ballato con Fred Bongusto, ci siamo divertiti con un Walter Chiari intento in una telefonata immaginaria esilarante, Gilbert Bécaud con la rosa rossa in mano, il Di Capri con la struggente Roberta, il Paoli, l'ultimo spettacolo di Josèphin Baker, la super Vanoni, più volte la fantastica Mina, l'ascetico Charles Aznavour. Una sera, aspettando la vedette della serata, salimmo su al Bussolotto, saletta dedicata normalmente al jazz. Un nostro amico, con la camicia un po' sbottonata, venne indicato, con braccio teso e indice puntato: 'Lei si vergogni!'. Era Paolo Villaggio ai suoi primi successi di cabaret”. “Quando sono al mare, e non devo fare il marito o il nonno - conclude Carlo - vado in bicicletta e passo su quel marciapiede dove ancora è rimasta scritta con tondino di ferro arrugginito, La Bussola”.