
Jacky Terrasson, ospite d'onore della sesta edizione dei Poeti del Piano Solo
Firenze, 12 giugno 2025 - L'armonia della musica e la potenza delle emozioni. Oltre i confini del genere. La sesta edizione de "I Poeti del Piano Solo" è un compendio di raffinatezza, energia e libertà espressiva concentrato in tre giorni; la rassegna curata da Music Concentus con l'Associazione Something Like This si apre stasera nella Sala del Paradiso del Museo dell'Opera del Duomo con uno dei pianisti più talentuosi della sua generazione: Shai Maestro, classe 87', intreccia jazz, classica e sonorità del suo territorio e per la celebre etichetta ECM ha saputo nel tempo ampliare il proprio raggio creativo, scrivendo colonne sonore per film e collaborando con grandi orchestre come per artisti pop ed elettronici, sino alla recente pubblicazione dell'album "Solo: Miniatures & Tales" (Naive Records), anticipato dal singolo "Gloria".
Ma il programma diretto dal presidente Fernando Fanutti e dal pianista Stefano Maurizi non si ferma, spostandosi venerdì e sabato sulla Terrazza Belvedere di Villa Bardini; uno scenario romantico e suggestivo, dove ascoltare l'originale intreccio di jazz e musica popolare folk del pianista scozzese Fergus McCreadie, presente per la sua unica data italiana: acclamato nel Regno Unito da critica e pubblico per il suo album del 2022 "Forest Floor" e primo artista jazz a ricevere lo Scottish Album of the Year Award 2022, nel suo ultimo LP, "Stream", approfondisce il rapporto tra musica e natura, in relazione alla centralità dell'acqua come generatrice di vita.
La rassegna si conclude sabato con le trame sorprendenti del francese Jacky Terrasson, veterano del panorama jazz anni Ottanta e Novanta: dopo il sodalizio con Dee Dee Bridgewater, Barney Wilen e Ray Brown e quello altrettanto proficuo con etichette come Blue Note, Concord Music, EmArcy e Universal France Jazz, dal 2023 il pianista francese ha fondato Earth-Sounds, per cui ha realizzato il disco "Moving On", sintesi mirabile di innato senso del ritmo e citazioni mai didascaliche, tradizione modernista europea - da Debussy a Ravel - ed improvvisazione jazz afroamericana, nel solco di Art Tatum, Bud Powell e Bill Evans.