"Renato Zero in ambulanza per fuggire dai fan”: Bussola io c’ero, quanti ricordi

Gli avventori dello storico locale versiliese rivivono gli anni d’oro con l’indimenticato patron Sergio Bernardini. Invia la tua lettera a [email protected]

Roberto Tintori, deejay a Bussoladomani

Roberto Tintori, deejay a Bussoladomani

Versilia, 20 maggio 2023 – Tante lettere in redazione per raccontare la Bussola, lo storico locale della Versilia. Gli anni d’oro con l’indimenticato patron della sala da ballo, Sergio Bernardini, rivivono nei ricordi dei lettori. Che hanno scritto a La Nazione (indirizzo [email protected]) per raccontare la loro Bussola.

Quelle serate magiche fatte di musica e di grandi artisti che alla Bussola si sono esibiti. Non solo Bussola ma anche Bussoladomani, un’altra delle idee di Bernardini. 

Tra le lettere, quella di Roberto Tintori, che è stato deejay di Bussoladomani. Tintori ha inviato anche una serie di foto che raccontano quelle serate. “Sono stato il primo dj – dice – a suonare nel 1983 quando la Bussoladomani venne adattata a discoteca e ci lavorai fino all'autunno 84 quando il tendone fu chiuso”

Scrive Angelo Marcheggi: “La Bussola, storico locale chic dove il massimo della musica e dell'arte mondiale ha lasciato le sue note. Dove quel 28 agosto del 1978 Mina annunciava la fine dei suoi live. Io c’ero”, scrive Angelo Marchetti raccontando proprio di Mina, che ha legato il suo nome alla Bussola. 

Tanti i ricordi anche di Bussoladomani: “Su quel palco non solo gli spettacoli, i concerti ma anche le prove di organizzazione di interi tour, uno tra tutti la permanenza per un intero mese di un giovanissimo Miguel Bosè con tutto il suo seguito, io c'ero”, scrive ancora Marchetti. 

"Dopo i suoi spettacoli alla Bussoladomani Renato Zero – dice Ancora Marchetti, allora giovane conduttore radiofonico – per sfuggire all'assalto dei fan si nascondeva in un’ambulanza, quella di servizio. Lo sapevamo. E Renato, il grande nostro Renato non ci fregava”.

"Ero un ragazzo di 16-17 anni – racconta Luigi – Nelle estati dei tardi anni Sessanta eravamo un gruppo di amici e amiche sempre in vacanza a luglio al Bagno Roberto di Lido di Camaiore, con pochi soldi in tasca si ballava spesso con i mangianastri sopra i terrazzati in legno dei vari bagni ora qua ora là, sempre al Lido di Camaiore. Alcune volte andavamo, però, al Barattolo. Era una piccola sala da ballo che era praticamente attaccata alla Bussola di Marina di Pietrasanta. Al Barattolo si ballava con 500 lire tutta la notte. Non avevamo certo i soldi per entrare alla Bussola dove, se non ricordo male occorrevano solo per l’ingresso e a secondo chi si esibiva oltre 5mila lire. Al Barattolo si ballava con la musica disco e nel frattempo ascoltavamo la voce di Mina che si esibiva, a pochi metri, tutte le sere in quegli anni dorati per lei e un pò per tutti”.

Un altro lettore, Claudio, ricorda Sergio Bernardini “al quale ancora oggi va rivolta una sincera gratitudine ed un ringraziamento per il suo lavoro a vantaggio di tutta la Versilia e non solo ma anche per l'Italia , essendo riuscito a portare artisti internazionali. Sergio aveva una particolare genialità nell’ingaggiare gli artisti più bravi del momento. A cominciare da Carosone, che riuscì a strappare a un altro locale di Venezia”.

Tanti i ricordi di un’altra lettrice, Velia. “Il primo, quando poco più che quattordicenne, i miei genitori portarono me ed una mia amica al concerto di Barry White. Da Forte dei Marmi in sella ai nostri ciao per acquistare i biglietti”. Tanti gli artisti: “Poco più che ventenne e già sposata – dice – ho assistito al concerto di Miguel Bosè, grandioso. E che dire di Claudio Baglioni. Adesso sono una nonna di 64 anni, ai miei nipotini racconto questi episodi. Che tempi”.