Riaperture: da lunedì Toscana in zona gialla. I medici chiedono responsabilità e prudenza

Il presidente toscano Giani avverte: " Non dobbiamo sprecare questa opportunità, ma attenzione: non è un liberi tutti"

Ritorno in zona gialla

Ritorno in zona gialla

Firenze, 24 aprile 2021 - La Toscana torna gialla. E mentre ci si prepara a una settimana di riaperture, si moltiplicano anche gli inviti alla prudenza. Perché se la voglia di normalità è tanta, bisogna ricordare che il numero dei contagi resta importante, così come il tasso di saturazione degli ospedali. Partendo dalla buona notizia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha ufficializzato ieri il giallo a partire da lunedì 26 aprile senza aree rosse o arancioni provinciali (benché Prato sia ancora sopra 300 contagi ogni 100mila abitanti). Un solo colore, anche perché la stessa Regione, consultandosi con il ministero, ha preferito puntare sull’uniformità, considerando l’andamento discendente della curva epidemiologica, che ha fatto registrare ieri 176 casi positivi su 100mila abitanti e un Rt a 0,88.

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Da lunedì dunque ci si potrà spostare liberamente nella Regione (e anche verso le altre in zona gialla o bianca), riapriranno cinema, teatri, sale concerto e live club (con posti assegnati e distanziati), tornerà lo sport all’aperto anche di squadra e di contatto (ma con il divieto di usare gli spogliatoi), le superiori garantiranno la presenza al 70% almeno degli studenti e i ristoranti potranno servire ai tavoli a pranzo e a cena purché all’aperto (e con coprifuoco alle 22).

"Il passaggio in zona gialla è la luce in fondo al tunnel – ha commentato il presidente della Regione, Eugenio Giani - . Una notizia positiva, che darà una boccata di ossigeno a molti settori della nostra economia, duramente provati da chiusure e misure anti Covid. La zona gialla è una conquista costata molti sacrifici da parte di tutti, a partire dai nostri ragazzi con le scuole chiuse o non a regime. Non dobbiamo sprecare questa opportunità di graduale e prudente ripartenza. Non è un libera tutti. Confido nel senso di responsabilità, di cui i toscani hanno dato sempre prova. Dobbiamo continuare a fare attenzione, a rispettare le regole e continuare a vaccinare. Abbiamo già somministrato oltre 1milione e 114mila vaccini, con 800mila persone che hanno fatto la prima dose. Considerando questi fattori e anche l’aumento delle temperature, ci sono tutte le condizioni perché la Toscana possa tornare a vivere, ritrovando la sua dimensione sociale di comunità attiva e dinamica. Non sprechiamo questa occasione".

E gli inviti alla prudenza arrivano da più parti. "Ci sono due condizioni per ripartire – ha detto Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova onlus di Firenze -. La prima è procedere prima possibile con le vaccinazioni di massa, come in Israele e in Gran Bretagna. La seconda è che le persone comprendano i giusti comportamenti: occorrono ancora distanziamento sociale e protezioni efficaci". "Come medici chiediamo la massima responsabilità a tutta la cittadinanza – ha proseguito Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze -. I reparti sono ancora sotto pressione. Escludendo chi ha avuto il Covid e chi è stato vaccinato anche solo con una dose, non arriviamo al 30% della popolazione immune. Cioè circa 7 toscani su 10 sono ancora a rischio Covid: situazione analoga al resto d’Italia". Era lo scorso 14 febbraio quando la Toscana finì prima in zona arancione e poi in rosso. Quindi la schiarita con un nuovo arancione e, adesso, finalmente, il giallo.