
Il manifesto elettorale di Tommaso Cocci di Fratelli d’Italia a Prato
Firenze, 5 settembre 2025 – Sul caso Cocci "speriamo che a Prato la Procura si pronunci prima della chiusura delle liste del Consiglio regionale per capire da dove viene questo ricatto, cosa muove e cosa c'è dietro. Questo stiamo attendendo".
Ripete il candidato del centrodestra a governatore della Toscana e coordinatore regionale di FdI, Alessandro Tomasi, a Montemurlo per alcune iniziative elettorali, in merito alla vicenda che vede protagonista, e vittima di un ricatto a sfondo sessuale, l'ex capogruppo di Fratelli d'Italia in Comune a Prato e potenziale candidato di punta in Consiglio regionale Tommaso Cocci.
La Procura ha a disposizione adesso tutto il materiale dopo le perquisizioni avvenute a Prato e a Firenze nelle sedi della Gran Loggia d'Italia per acquisire documentazione sulla loggia Sagittario, alla quale fino a giugno scorso risultava iscritto lo stesso Cocci.
Elenco di nomi di partecipanti e iscritti, ma anche riflettori puntati anche sui soldi a disposizione dell'organizzazione di via Lazzerini a Prato. Il filone massoneria lega la vicenda Cocci con l'inchiesta corruzione della procura di Firenze che ha provocato un terremoto politico e amministrativo a Prato: in entrambe c'è l'imprenditore Riccardo Matteini Bresci, già gran maestro della loggia Sagittario.
Poi c'è l'altro filone: il ricatto sessuale subito da Cocci con una trappola orchestrata sui social da una donna, che si era presentata come Rebecca e che lo aveva attirato in una conversazione hot con scambio di foto, una delle quali finita nelle lettere anonime.
Un plico contro Cocci era finito anche a 'Il Fatto Quotidiano' che sabato scorso ha pubblicato la notizia. Nelle scorse ore il giornalista del quotidiano è stato sentito dalla procura di Prato.