
Matrimonio in vigna (Foto Daniela Nizzoli)
Come all’epoca amava fare il Bonaparte, all’Elba si può brindare con i migliori vini di questa terra definita “Insula vini ferax” (“isola feconda di vino”) nel Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, un enciclopedico trattato naturalistico che nel libro XIV racconta centottantacinque qualità diverse di vino. Già allora, insomma, il nettare di Bacco dell’Elba occupava un posto di riguardo nel panorama enologico, e ha continuato a stregare i palati nel corso dei secoli, dai Medici a Napoleone e alle varie dominazioni straniere successive, fino ad oggi.
Perché non approfittarne allora per un matrimonio tra i filari di una vigna elbana, circondati dai frutti della terra e del sole? Un’occasione unica per immergersi in questi luoghi abbarbicati su pendii scoscesi e vicini al mare, con viti nutrite dalla ricca varietà mineralogica del terreno che danno alla luce un’uva pregiata in quantità limitate. Per celebrare a dovere l’inizio della nuova vita coniugale, non si possono non levare i calici ricolmi di ottimo aleatico, un vino che fa perdere la testa: prodotto fin dal tempo degli Etruschi e molto amato da Napoleone, è un nettare dal colore brillante e di particolare pregio perché realizzato secondo un processo rigorosamente naturale, tramandato da elbano a elbano da generazioni.