SONIA FARDELLI
Cronaca

"Sul trofeo un timbro di famiglia". Giusti esalta il nuovo clima interno. Una dedica speciale a Vedovini

"Sono come figli e fratelli, una gioia indicibile": indica la strada dell’unità per proseguire la striscia "Rossi super tutto l’anno, Vitellozzi instancabile negli allenamenti, Enrico...sembra nato da noi".

Diego Giusti si gode la sua prima vittoria da capitano di Porta del Foro e se l’è anche tatuata sul braccio

Diego Giusti si gode la sua prima vittoria da capitano di Porta del Foro e se l’è anche tatuata sul braccio

Diego Giusti si gode la sua prima vittoria da capitano di Porta del Foro e se l’è anche tatuata sul braccio. Un successo atteso da tempo e arrivato dopo un lungo lavoro alle nuove scuderie di Petrognano.

Prima lancia d’oro da capitano, quali emozioni? "La vittoria da capitano è nettamente più forte rispetto a tutte le altre anche perché ho vissuto in maniera più attiva tutta la preparazione dei giostratori e dell’allenatore. E sono strafelice per loro, molto più che per me. Li ho visti crescere ed impegnarsi tantissimo. Per me sono come figli e fratelli, c’è stato un grande coinvolgimento. Ed anche con tutti il popolo di Porta del Foro, abituato in questi ultimi anni a soffrire molto".

I momenti più belli di questa Giostra che si è chiusa con il trionfo di Porta del Foro? "Sono stati davvero tantissimi. E’ stato un Saracino ricco di forti emozioni. Il primo momento indimenticabile è stato prima di cominciare la gara con Enrico Vedovini e il nostro mental coach Federico Villani per allontanare la tanta tensione. E poi l’emozione finale. Dopo il tiro di Matteo Vitellozzi sono corso dal rettore Roberto Felici e l’annuncio dell’Araldo l’ho ascoltato in lacrime e abbracciato a lui".

Le migliori qualità dei giostratori vittoriosi? "Francesco Rossi è stato super tutto l’anno. Non dimentichiamoci che già nella notturna di giugno aveva fatto un 5 e utilizzando un cavallo di sei anni di proprietà del quartiere e arrivato alle scuderie a novembre. Matteo Vitellozzi è stato bravissimo ed ha assecondato ogni nostra richiesta. E’ venuto anche di notte ad allenarsi al campo di Petrognano per superare i problemi che aveva. Si doveva mettere il ghiaccio sul polso per i tanti colpi dati. In Giostra ci ha dato retta quando gli abbiamo chiesto di tirare al 4 se vedeva che la lancia vibrava. Non è facile per un giostratore accettare di non puntare al 5".

Qual è stato il contributo di Enrico Vedovini in questa vittoria di Porta del Foro? "Non ho parole per spiegare quello che ha fatto e quello che provo per lui. Sembra nato e sempre vissuto nel nostro quartiere, uno che si conosce da sempre. Di lui ci fidiamo ed è riuscito da grande campione a portare questi risultati. Non dimentichiamoci che Porta del Foro ha vinto anche la Prova Generale con due 5".

Cosa c’è nel futuro del quartiere della Chimera? "Continueremo a lavorare in questo modo con i nostri giostratori, con Enrico Vedovini e con tutta la squadra che abbiamo creato: con Dario Tamarindi, con il mental coach Federico Villani e con la veterinaria Valentina Vagheggi. Andremo avanti con il nostro progetto e con i nostri giostratori. Prima di arrivare a questo abbiamo dovuto anche fare delle scelte a malincuore, ma alla fine abbiamo tenuto i giostratori che credono nel nostro progetto".