
Dopo aver ascoltato la voce provata dell’uomo, i carabinieri hanno immediatamente allertato i volontari della Misericordia di Talla. In pochi minuti, una squadra di soccorso è giunta nell’abitazione del pensionato
TALLA
Una telefonata disperata, l’ultima voce rimasta a un uomo solo, malato e senza più forze per andare avanti. È quella che un pensionato di 65 anni, residente a Talla, ha fatto nei giorni scorsi al comandante della stazione dei carabinieri, il maresciallo Nizard Bensellam.
Una richiesta d’aiuto che si è rivelata provvidenziale per salvargli la vita. L’uomo, vedovo da tempo, viveva in uno stato di forte debilitazione fisica e abbandono. I familiari più stretti, a quanto risulta, non vivrebbero con lui, mentre l’unico figlio risiede all’estero e da tempo non ha contatti frequenti con il padre. Senza mezzi economici, afflitto da solitudine e da problemi di salute, era arrivato al punto di non riuscire più neppure a procurarsi da mangiare. La paura di morire da solo, in silenzio, ha preso il sopravvento. Sentendosi ormai senza via d’uscita, ha deciso di comporre un numero che per lui rappresentava l’ultima speranza: quello dei carabinieri.
Dall’altra parte del telefono ha risposto il maresciallo Bensellam, che non ha esitato un attimo. Dopo aver ascoltato la voce provata dell’uomo, ha immediatamente allertato i volontari della Misericordia di Talla. In pochi minuti, una squadra di soccorso è giunta nell’abitazione del pensionato. Le sue condizioni erano critiche: fisicamente debilitato, disidratato e psicologicamente provato.
È stato subito preso in carico per ricevere assistenza sanitaria, ma soprattutto umana. I volontari gli hanno fornito cibo, cure e conforto. Lo hanno ascoltato, gli hanno parlato, gli hanno fatto sentire che non era più solo. Anche un semplice gesto, come una carezza o una parola gentile, può fare la differenza quando si è sull’orlo del baratro.
La vicenda ha profondamente colpito la comunità locale, dove ancora oggi, nonostante la rete di solidarietà spesso presente nei piccoli centri, può succedere che qualcuno venga dimenticato.
Ora il 65enne è stato affidato ai servizi sociali del territorio e si sta lavorando per inserirlo in un programma di assistenza continuativa, che possa garantirgli dignità, cure e compagnia. Un percorso che richiederà tempo, ma che potrà restituirgli quella serenità che aveva perduto.
Il gesto del maresciallo Bensellam e dei volontari non è passato inosservato: non solo hanno salvato una vita, ma hanno ricordato quanto sia importante tenere alta l’attenzione verso le fragilità invisibili che si nascondono dietro le porte chiuse delle nostre case.
Questa storia insegna che a volte basta poco per cambiare il destino di una persona.