Federico D’Ascoli
Cronaca

Farmaci israeliani nel cestino, scattano i controlli dei carabinieri del Nas

I militari del nucleo anti-sofisticazioni alla Casa della Salute di Stia dopo la protesta contro Israele di una dottoressa e un’infermiera

Farmaci israeliani nel cestino, scattano i controlli dei carabinieri del Nas

Stia (Arezzo), 22 agosto 2025 – Dopo il video virale, una mattinata di controlli alla Casa della Salute di Stia. Il gesto di gettare i farmaci di origine israeliana da parte di una dottoressa e una infermiera non è passato inosservato e ieri mattina nella struttura casentinese dell’Asl sono arrivati i carabinieri del Nas, supportati dalla compagnia di Bibbiena, con diverse auto parcheggiate davanti alla sede già nelle prime ore del mattino, per verificare la gestione dei farmaci e la sicurezza interna.

Secondo quanto emerge, i militari del nucleo anti-sofisticazioni hanno operato all’interno per molte ore, controllando documentazioni, flussi di medicinali e procedure operative. L’obiettivo era chiarire come venissero gestiti i farmaci e valutare eventuali criticità organizzative. Durante l’ispezione non sarebbero comunque emersi profili di reato legati ai fatti strettamente riconducibili ai video.

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Il caso, infatti, era nato da due clip girate all’interno dell’ambulatorio. In esse, una dottoressa e un’infermiera della Casa della Salute mostravano, in camice, il gesto di gettare nel cestino due scatole di prodotti farmaceutici di una multinazionale israeliana, in un gesto simbolico a favore della pace e di solidarietà con Gaza. Le immagini, diffuse sui social, sono diventate rapidamente virali, provocando indignazione e richieste di provvedimenti, anche da esponenti politici locali e nazionali.

asl
Due frame del video che circola sui social con il gesto simbolico del medico e dell'infermiera che gettano un farmaco "made in Israel" nel cestino

Secondo la ricostruzione delle due operatrici sanitarie, nel video venivano mostrati esclusivamente campioni gratuiti di integratori di sodio e potassio e salviette, mai acquistati con fondi pubblici e mai destinati alla somministrazione ai pazienti. Il gesto, spiegano le protagoniste, era simbolico e realizzato dopo che tutte le attività cliniche della mattinata erano state completate: “Non volevamo assolutamente offendere nessuno né creare danno”, hanno dichiarato in un video successivo, chiedendo scusa a chi si fosse sentito offeso.

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Durante l’ispezione, i militari hanno anche valutato le condizioni generali della struttura e il rispetto delle procedure di sicurezza, operando con discrezione ma con attenzione a ogni dettaglio. La presenza visibile dei mezzi del Nas e delle forze dell’ordine ha suscitato curiosità tra i cittadini, ma l’attività sanitaria quotidiana non è stata interrotta. La struttura ha collaborato pienamente con gli ispettori, fornendo accesso a documenti e locali.