Lucia Bigozzi
Cronaca

I farmaci israeliani nel cestino: «Ci scusiamo, ma erano solo campioni». Dietrofront video delle operatrici

«Non volevamo offendere nessuno, era una provocazione che fa parte di una campagna nazionale più ampia». Lancio di fazzolettini e integratori: l’azienda è una multinazionale con sede in Israele. «Abbiamo sbagliato»

I farmaci israeliani nel cestino: «Ci scusiamo, ma erano solo campioni». Dietrofront video delle operatrici

Arezzo, 21 agosto 2025 – “Oddio...!”. La voce s’inceppa nel nodo in gola che taglia le parole. Giulia fa fatica a mettere insieme i pezzi della tempesta che l’ha travolta, insieme al medico, per tutta la giornata. Altro che nubifragio, come quello fatto di pioggia che finora ha flagellato la città e buona parte della provincia: no qui c’è di più. Perché quel video con la provocazione lanciata all’indirizzo di Israele pesa, eccome. Su di loro, anzitutto, finite nel tritacarne social. Lo stesso nel quale si sono infilate postando il video diventato virale nel breve spazio di una mattinata e rilanciato da siti e agenzie. Un fiume in piena di commenti, attacchi, perfino richieste di licenziamento, che Giulia e Rita non avevano messo in conto tra gli “effetti collaterali”. Quasi sorprese del clamore che il caso ha sollevato rimbalzando sulle cronache nazionali, tra le notizie che raccontano un altro giorno di guerra nella Striscia. Rita e Giulia hanno scelto i social per quello che fin da subito hanno definito “un gesto simbolico” e “un atto rivolto alla pace, per fermare le guerre”. Ma resta la traccia di quel video e il suo portato. Tanto che nel pomeriggio le due professioniste postano sui social un nuovo video nel quale chiedono scusa per quell’atto così dirompente. E mostrano i prodotti che poco prima avevano gettato nel cestino.

“Non sono farmaci acquistati con i soldi pubblici ma campioni gratuiti: sono una confezione di salviettine e nell’altra c’è un integratore di sodio e potassio. Ma noi non li buttavamo di certo, i farmaci non si buttano, li abbiamo messi nel cestino per compiere un gesto simbolico, poi li abbiamo rimessi al loro posto”, spiegano Rita e Giulia. Un gesto che “faceva parte di una campagna più ampia”.

Il collegamento con la provocazione, è l’adesione a una campagna che coinvolge molti operatori sanitari a sostegno del popolo palestinese e contro “le armi di Israele”. Tra le iniziative in ponte c’è la giornata internazionale del digiuno, programmata per il 28 agosto “alla quale prenderò parte”, dice Giulia che ha scelto di “essere e non solo fare, l’infermiera, perché voglio aiutare il prossimo. Mi sarebbe piaciuto far parte di Medici senza Frontiere perché sento forte in me lo slancio contro ogni guerra, al fianco dei più deboli”.

Nel video in cui si scusano per il gesto filmato nei locali della Casa della Salute di Pratovecchio, il medico e l’infermiera ribadiscono: “I farmaci che sono stati gettati sono qui con noi in realtà. Non butteremmo mai via farmaci anche perché quello non è il corretto smaltimento. Si è trattato di un gesto simbolico volto alla pace e non altro, non volevamo offendere nessuno, né coinvolgere l’Azienda né i colleghi della Casa della Salute”. Le due professioniste, che nel video appaiono provate, precisano anche il primo video finito al centro della tempesta social, è stato girato circa un’ora dopo aver finito il turno di lavoro alla Casa della Salute, “quando tutti i compiti erano stati assolti”. Poi ripetono: “Ci dispiace davvero tanto del fraintendimento che abbiamo creato e chiediamo scusa”.