
Carabinieri (foto di repertorio Ansa)
Sansepolcro (Arezzo), 20 agosto 2025 – Chiede l’acqua per bere, poi la sputa sul viso al carabiniere che gliela porta dopo la colluttazione con i colleghi che erano in servizio. Autore della bravata è un 23enne di Sansepolcro, già noto alle forze dell’ordine, che ha ben pensato di movimentare la notte di ferragosto, quella fra giovedì 14 e venerdì 15 scorsi. Quanto sopra riportato è stato peraltro l’ultimo atto di una serie di gesti violenti in mezzo alla strada consistenti in calci, pugni, offese e minacce a indirizzo dei militari dell’Arma.
Tutto è avvenuto fra la mezzanotte e l’una, quando un individuo, rimasto ignoto, ha scagliato una bottiglia a indirizzo della sede della locale Compagnia dei Carabinieri, in via del Prucino. Una pattuglia si è messa subito in moto e a distanza di poche centinaia di metri, nella zona di Porta del Ponte, ha notato due giovani che, in evidente stato di alterazione psicofisica, camminavano barcollando; sono stati intercettati e controllati, ma mentre uno dei due – quasi coetaneo e residente in un altro centro della Valtiberina Toscana – ha tenuto un atteggiamento tranquillo e comunque rispettoso nei confronti degli uomini in divisa, l’altro (appunto il 23enne) si è dimostrato ostile e dalle parole si è passati in breve tempo alle vie di fatto, tanto che due carabinieri sono finiti a terra; uno di essi è stato medicato al pronto soccorso per le escoriazioni riportate alle ginocchia, con i sanitari che hanno stilato una prognosi di pochi giorni.
A quel punto sono stato chiamati i rinforzi ed è stato il momento nel quale il ragazzo ha preso la bottiglietta per riempirsi la bocca di acqua allo scopo di riversarla in faccia al carabiniere. Fermato e trattenuto ai domiciliari, nella mattinata di sabato 16 il giovane è stato rimesso in libertà dal giudice monocratico del tribunale di Arezzo, il dottor Filippo Ruggiero, che ha convalidato l’arresto senza tuttavia rilevare gli estremi della carcerazione; di diverso avviso era stato invece il pm, che aveva ritenuto più opportuna la misura della detenzione. Difeso dall’avvocato Remo Rosadini, il 23enne sarà ora processato per resistenza a pubblico ufficiale, non dimenticando che era già stato colpito da un ammonimento del questore, per quanto non avesse a suo carico precedente specifici. Ma stavolta la particolare euforia notturna rischia di costargli cara.