LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Si battezzano in otto tra la folla. Conventi e monasteri all’esaurito. Romena crea un ponte con le guerre

In Duomo, dopo la Via Crucis in Fortezza, il vescovo guida le celebrazioni: e ricorda i grandi preti aretini. Le Volate danno la scossa all’evento mentre sale il turismo: per Pasquetta supermercati aperti.

Il vescovo Andrea Migliavacca guida le celebrazioni pasquali

Il vescovo Andrea Migliavacca guida le celebrazioni pasquali

Per tutti è la notte di Pasqua, per loro è la notte del battesimo. Un battesimo da adulti, lo riceveranno in Cattedrale durante la Messa solenne. In otto, un piccolo record, anche se non è detto che tutti optino per il sacramento solenne davanti alla folla dei fedeli. Un segno che di sicuro il vescovo Migliavacca coglierà nella sua omelia notturna: già alla Messa Crismale, ha benedetto gli oli, tra i cui ingredienti ha inserito quel bergamotto che in certe zone del sud diventa anche una sfida alla mafia, essendo coltivato nelle zone strappate alla malavita. Una notte speciale, la notte della fede. Un percorso infinito. Che oltre all’appuntamento in Cattedrale (la veglia alle 23 ma la giornata partirà molto prima, alle 9, con le lodi del Sabato Santo) ne inanella tanti. Le fiaccole nella veglia alla Verna, c’è anche chi salirà fino al Santuario dalla Beccia, percorrendo l’acciottolato che richiama la memoria di Francesco, o quelle che ricuciranno il monastero all’Eremo di Camaldoli. Da entrambi i luoghi sacri della provincia arrivano notizie di grandi presenze. La Pasqua in convento è ormai un rifugio, cercato soprattutto negli anni della crisi e della perdita di identità. E non solo a La Verna o a Camaldoli, i possibili ritiri sono tanti, dalle Celle di Cortona all’eremo di Montecasale, a Sansepolcro. E altri se ne aggiungono. Come Romena. La sede della comunità attivissima sul fronte della fede già ieri sera ha realizzato un ponte ambizioso tra la Pieve e Gaza, raccogliendo in diretta testimonianze che hanno condito la tradizionale Via Crucis, aprendo le loro porte anche agli studenti di Rondine, i ragazzi arrivati dai Paesi in Guerra.

Un fil rouge pasquale, e che sembra anticipare le emozioni di giugno, quando ad affacciarsi nella Cittadella sarà il presidente della repubblica Sergio Mattarella. Ieri serta la Via Crucis guidata dal vescovo fino alla Fortezza, in un percorso inedito, rispetto a quello che fino a due anni fa sfiorava le mura esterne della città. Tradizione e innovazione. Con la tradizione a tenere botta soprattutto in Valdichiana: la volata di Foiano, qiuella di Castiglion Fiorentino o di Cortona, l’apertura del sepolcro nella mezzanotte di Pozzo. In attesa che nella domenica di Pasqua il Volo prenda il posto della Volata, i petardi del silenzio e delle fiaccole. Mentre il vescovo ha già cominciato a scandire i temi forti di questa Pasqua. "Fratello prete, sei un uomo di speranza?" è la scossa che ha dato ai suoi sacerdoti nella Messa crismale. Indicando esempi abiziosi, da Don Milani don Tonino Bello, ma anche familiari e legati a questo territorio: don Dino Liberatori, biblista di rango, don Sergio Carapelli, l’uomo delle comunità innovative del dopo concilio. E don Alcide Lazzeri, l’eroe e forse in prospettiva il santo di Civitella.

Pasqua religiosa che in queste ore si incrocia a quella laica, la corsa alle uova di Pasqua (carissime) o alla preparazione di veglioni e pranzi legati alla festa. C’è spazio anche per i ritardatari: la chiusura dei supermercati, malgrado le proteste ricorrenti, sarà sul filo. Qualche eccezione qua e là per Pasqua ma soprattutto un’apertura quasi indiscriminata per Pasquetta, un lunedì ormai più di lavoro che di festa, almeno sul piano commerciale. I ristoranti vicini al tutto esaurito e un buon numero di presenze in città, al battesimo nel mondo del turismo di massa.

Lucia Bigozzi