
La moto distrutta sul ponte di Pratantico; in alto Fabio Mazzi
di Gaia Papi
Non ce l’ha fatta Fabio Mazzi, 42 anni, rimasto vittima di un grave incidente stradale domenica pomeriggio sul ponte di Pratantico, lungo la strada regionale 69 che collega al Valdarno, una delle arterie più trafficate e purtroppo anche più pericolose della zona. Per ore ha lottato in un letto del policlinico Le Scotte di Siena, ma le lesioni riportate agli organi vitali a seguito dello scontro tra la sua moto e un’automobile si sono rivelate irreversibili. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi e il trasporto in codice 3 con l’elisoccorso Pegaso, Mazzi è morto. Residente ad ma con legami familiari profondi a Capolona e Subbiano, lascia la compagna e familiari stretti, tra cui la sorella e il fratello entrambi più piccoli, conosciuti e stimati nella zona. "Era un ragazzo vivace, appassionato di moto e motori, di buona famiglia, conosciuto da tutti", ricorda il sindaco di Capolona, Mario Francesconi. "La comunità si stringe intorno ai familiari in questo momento di dolore". Anche la sindaca di Subbiano, Ilaria Mattesini, lo ricorda: "Siamo coetanei. Me lo ricordo sempre allegro, sorridente e vivace, un compagnone, amico di tutti". La dinamica dell’incidente resta al vaglio degli inquirenti. Stando alle prime indiscrezioni sembrerebbe che, per motivi in corso di verifica, il 42enne abbia perso il controllo della moto finendo contro l’auto che stava viaggiando nella direzione opposta. Un impatto terribile che ha richiesto l’immediato intervento di numerosi mezzi di soccorso. Sul luogo i vigili del fuoco, le ambulanze della Misericordia e della Croce Bianca, l’autoinfermierizzata e le pattuglie della polizia municipale, che hanno gestito la viabilità e garantito la sicurezza durante le operazioni. Il ponte di Pratantico è rimasto chiuso per consentire l’atterraggio dell’elisoccorso e le operazioni di soccorso, mentre i sanitari stabilizzavano il motociclista prima del trasferimento a Siena. Poi è iniziata la corsa verso il policlinico dove è arrivato in gravissime condizioni. Lì è rimasto ricoverato in prognosi riservata per meno di 24 ore. Poi la morte. Mazzi aveva svolto diversi lavori nel corso della vita: molti anni nell’edilizia, periodi dedicati alla manutenzione di giardini e al taglio boschi, altri ancora a fianco del padre nel montaggio di capannoni. La sua passione per le moto e i motori lo accompagnava da sempre. La sua morte rappresenta l’ennesimo episodio grave sulle strade aretine, dove la sicurezza dei motociclisti resta un tema costante. Il ponte di Pratantico, in particolare, è tristemente noto per incidenti simili, alcuni dei quali anche mortali. I dati sulle condizioni di sicurezza della strada e la frequenza degli incidenti rendono il tratto uno dei punti più critici della viabilità provinciale, già oggetto di attenzione da parte delle autorità locali. "Era di buona famiglia, con un gran cuore", aggiunge Francesconi. "La comunità farà sentire la propria vicinanza ai parenti e agli amici, in memoria di chi ha perso la vita in circostanze così tragiche". L’improvvisa scomparsa di Fabio lascia un vuoto profondo tra coloro che lo conoscevano, dai familiari agli amici, fino ai vicini di casa. La sua allegria, il sorriso e la passione per la vita e le due ruote rimarranno nei ricordi di chi lo ha incontrato.