
Tutti i protagonisti del Palio della Balestra, tra loro il vincitore Marco Tontini
Ha finito con l’aggiudicarsi quell’ambita piccola freccia in oro che proprio lui stesso ha realizzato per l’occasione. È un 49enne artigiano orafo, Marco Tontini, il vincitore del Palio della Balestra di settembre, al quale sono stati commissionati i premi d’onore individuali di una edizione che ha visto Sansepolcro protagonista di un autentico "cappotto" nei confronti degli storici amici-rivali di Gubbio: i primi otto classificati sono infatti tutti portacolori della città pierfrancescana, che hanno mandato in visibilio il folto pubblico presente sulle tribune di piazza Torre di Berta, a cominciare dal vescovo Andrea Migliavacca, che ha letto il messaggio di papa Leone XIV e impartito la benedizione agli armati. Un verdetto schiacciante anche se a posteriori, perché il ciuffo di frecce nel ristretto spazio del corniolo lascia sempre fino in fondo la sua bella fetta di mistero.
Tuttavia, dopo che i capibanco Alessandro Goretti del Borgo e Marcello Cerbella per gli umbri avevano lasciato aperta la contesa, l’urna ha strizzato l’occhio a Tontini, estraendolo subito nella prima sestina e lui dalla pedana interna ne ha approfittato in pieno, infilando la verretta nel piccolo cerchio nero ancora visibile e mettendo le mani fin da quel momento sul trionfo. Il puntale ha resistito alle quasi cento verrette successive (sono stati 62 i tiratori di Sansepolcro e 40 quelli di Gubbio, per un totale di 102) e alla fine è rimasto stoicamente attaccato, dal momento che il corpo della freccia era stato spezzato. In attività dal 2012, Tontini ha fatto centro al 27esimo tentativo e questo è il suo primo risultato ottenuto nelle sfide storiche. "Una grande emozione, una gioia immensa poter vincere il Palio davanti ai miei concittadini – ha detto con compostezza – e a loro dedico la mia prodezza. Ero consapevole di aver scoccato un ottimo tiro e la mia freccia è rimasta ferma lì, seppure con un piccolo ma determinante pezzo".
Piazza d’onore per il valido Lorenzo Dell’Omarino, che è stato chiamato intorno a metà gara e significativa terza posizione per Samuele Gherardi, che invece è salito sul banco fra gli ultimi e che mancava da tempo al Palio; il lavoro lo ha trasferito a Lione, ma stavolta non è voluto mancare e la piccola freccia in argento al petto gli è valsa il lungo viaggio dalla Francia. Per trovare il migliore fra gli eugubini, Giacomo Faramelli (che sarà quindi il capobanco nel 2026), occorre scendere fino al nono posto. Il pomeriggio dal clima gradevole e le due consuete ali di folla ai lati delle strade sono stati l’eccezionale contorno di un’altra domenica nella quale a prevalere è stata in primis la nobile tradizione che unisce le due città.