
La vicenda ruota attorno a tre casi di glioblastoma di IV grado tra gli ex pompieri Mario Marraghini, Maurizio Ponti...
La vicenda ruota attorno a tre casi di glioblastoma di IV grado tra gli ex pompieri Mario Marraghini, Maurizio Ponti e Antonio Ralli, avvenuti tra ottobre 2022 e dicembre 2023, tutti in servizio nella caserma di via degli Accolti e tutti colpiti da un tumore raro nel giro di 14 mesi. I familiari (nella foto Matteo Ralli), hanno chiesto da subito chiarezza: "Vogliamo la verità, non i soldi". L’attenzione si è concentrata sui possibili legami tra la malattia e l’ambiente lavorativo, in particolare l’esposizione ai Pfas, sostanze presenti nelle tute antincendio e negli schiumogeni usati fino al 2020. Il Dipartimento salute dei Vigili del fuoco ha avviato due filoni di indagine: analisi ambientali (aria e acqua) nelle caserme di Arezzo, Bibbiena, Cortona e Montevarchi, seguite dall’Arpa e screening clinici su base volontaria e anonima, organizzati in collaborazione con l’Università di Bologna. Sono coinvolti circa 300 pompieri dall’Emilia-Romagna e un primo gruppo del Comando aretino. Lo studio dell’ateneo bolognese rappresenta una tappa cruciale, sia per capire l’eventuale diffusione di Pfas nel sangue, sia per ricostruire possibili correlazioni tra esposizione professionale e tumori cerebrali. C’è poi un’analisi preliminare condotta dall’Ispro (Registro Tumori Toscana) su dati regionali 2013–2020 ha rilevato che i tassi di incidenza del glioblastoma in provincia e città di Arezzo (11,12 e 9,61 per 100.000 uomini) sono in linea con quelli toscani (11,41 per 100.000), senza anomalie statisticamente rilevanti. Tuttavia, i familiari e il sindacato Conapo chiedono accertamenti focalizzati sui lavoratori esposti.
Gaia Papi