LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Pochi bidelli, allarme scuole. Cgil: "Le aperture a rischio"

Non solo cattedre: la penuria di personale si allarga a quello amministrativo "Assegnazioni modeste rispetto al territorio". Mappa dei disagi, le carenze in vista.

Il sindacato lancia l’allarme sulla carenza di personale Ata nelle scuole

Il sindacato lancia l’allarme sulla carenza di personale Ata nelle scuole

Pochi, troppo pochi. E scatta la protesta . Sta nero su bianco in una lettera della Cgil ai vertici scolastici regionali e provinciali. Il sindacato punta il dito sulla carenza del personale Ata nelle scuole. Al punto da mettere a rischio l’avvio delle lezioni in alcuni istituti. L’allarme, lanciato partito da Arezzo sta nella lettera che Luisa Attaguile, al timone del dipartimento scuola del sindacato, ha inviato al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Ernesto Pellecchia, al provveditore di Arezzo Lorenzo Pierazzi, al segretario toscano della Cgil-Flc Pasquale Cuomo e a tutti i dirigenti scolastici della provincia. "Siamo preoccupati e indignati per l’assegnazione dei contingenti di personale Ata, gravemente insufficienti e e inadeguati a garantire il regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche del territorio". Gli effetti: "Rallentamenti negli adempimenti amministrativi, difficoltà nella gestione dei laboratori, ridotta assistenza agli alunni, compresi quelli con disabilità, e un peggioramento della sorveglianza e della sicurezza degli edifici scolastici". Attaguile snocciola i numeri che danno il quadro a livello territoriale, comparati con quelli delle altre province. Arezzo è tra le prime quattro per numero di alunni: con 42.073 rappresenta il 9,63% della popolazione scolastica toscana. In testa alla classifica c’è Firenze con 114165 studenti (26% della popolazione scolastica toscana), seguita da Pisa con 50929 (11,66%) e Lucca con 45626 alunni (10,45%). Un dato che si conferma elevato anche per gli alunni con disabilità: sono 2288 nell’Aretino di cui 1115 in situazioni di gravità (legge 104). A Firenze il numero sale a 4465, seguito da Pisa con 2641 e, appunto, Arezzo. Le assegnazioni in deroga del personale Ata sono considerate “insufficienti rispetto al fabbisogno effettivo”, tuona la leader del sindacato aretino che aggiunge: “Le carenze croniche determinano un disservizio continuo, che compromette il diritto all’istruzione, la sicurezza degli ambienti scolastici e la tutela delle fasce più fragili della popolazione studentesca”. I numeri: "In base ai dati ufficiali, il contingente previsto a livello provinciale è così ripartito: assistenti amministrativi: 20 assunzioni su 70 posti (circa 28,17%); assistenti tecnici: 5 su 25 assunti (20%). E ancora, collaboratori scolastici: 50 su 158 (31,65%); un guardarobiere su 8 posti e un cuoco su 5 posti". Arezzo con 42.073 alunni rappresenta il il 9,63% della popolazione scolastica toscana, con 2.288 alunni con disabilità, di cui 1.115 in situazione di gravità (art. 3 comma 3 legge 104). Il "territorio conta 50 istituti e 257 plessi, con una distribuzione capillare che richiede un significativo impegno organizzativo e logistico. Nonostante ciò, le assegnazioni in deroga del personale Ata risultano gravemente insufficienti, non solo nella nostra provincia, ma anche a livello regionale, con disparità evidenti rispetto ad altre province toscane, che hanno ricevuto numeri sensibilmente più favorevoli". Arezzo ha "ricevuto solo 11 assistenti amministrativi, 11 assistenti tecnici e 83 collaboratori scolastici".

Una disparità che per il sindacato "incide negativamente sul diritto allo studio e all’inclusione, aggrava il carico di lavoro del personale in servizio e abbassa gli standard di qualità e sicurezza nelle scuole della provincia". Di qui l’appello del sindacato a "una revisione urgente dei criteri di ripartizione dei posti in deroga per il personale Ata".