
Il governatore Giani con il leader toscano Pd Fossi e Barbara Croci
e Serena Convertino
Tutti i nodi vengono al pettine. Oggi si saprà se in casa dem i nomi entrati nella rosa sono usciti con il "timbro" della segreteria regionale. E se da "papabili" si sono trasformati in "candidati" alla corsa per l’assemblea toscana. Non per magia, ma per Emiliano Fossi, il leader toscano che nella riunione in notturna della direzione regionale, ha deciso chi entra e chi esce da questa partita. Intanto, lo stato dell’arte a ieri ha registrato alcune novità, frutto di evoluzioni nelle ultime ore - abbastanza concitate - di confronto interno. Solo oggi si saprà se la "rosa" allargata dei nomi aretina sarà stata ritoccata e come. Dal quartier generale di Sant’Agostino (annullata la direzione provinciale convocata per domenica sera, probabilmente perchè le tessere del mosaico non erano ancora al loro posto) è partito un elenco con le indicazioni dalle vallate e dal capoluogo. Per il Valdarno a ieri sera c’erano i nomi di Filippo Boni e di una giovane militante di Bucine, Caterina Enzoli. A quanto filtra, il sindaco di Terranuova Sergio Chienni non è più in corsa. Arezzo: qui spunta il nome del consigliere comunale Alessandro Caneschi, esponente dell’area riformista. Una indicazione che tiene conto degli equilibri interni tra maggioranza e minoranza. In Valdichiana la "rosa" è alquanto affollata: ci sono la sindaca di Lucignano Roberta Casini (che non convince gli schleiniani), Sara Rapini e Margherita Scarpellini, ma c’è anche Andrea Bernardini. Per la Valtiberina c’è il nome della segretaria provinciale Barbara Croci (schleiniana di ferro) e per il Casentino avanza il nome del sindaco di Chiusi della Verna Giampaolo Tellini. In questo quadro non compare il nome di Vincenzo Ceccarelli che probabilmente ha optato per un passo di lato, dopo il no alla deroga per un’altra candidatura. Ma in mezzo c’è una notte intera e "tutto può ancora accadere" sibila un dirigente dem incollato al telefonino "puntato" su Firenze. Oggi il giorno della verità.
Già arrivato in casa dei Cinque Stelle che hanno messo a frutto la giornata di domenica con le consultazioni interne sulla piattaforma online. Dei 5.211 toscani iscritti e quindi aventi diritto al voto si sono espressi in 1.405, il 26,96%, approvando le liste dei candidati. Capolista, per Arezzo, Tommaso Pierazzi, che raccoglie la sfida a partire da tre temi cardine: sanità, ambiente e trasporti. "Candidarsi oggi - spiega - significa rappresentare in Regione la voce di tante cittadine e cittadini della provincia di Arezzo che hanno pari dignità rispetto a quelli delle altre province, ma che da anni si sentono lontani dall’ente regionale". Un passo avanti a sostegno del governatore Giani che arriva, specifica Pierazzi, dopo una serie di riflessioni. Infine, la cavalcata nella stessa direzione. "Le criticità sono evidenti: dai problemi infiniti dei pendolari alle liste d’attesa per le visite specialistica, dal sovraffollamento dei pronto soccorso alla viabilità carente, fino alla gestione dei rifiuti e al potenziamento della stazione ferroviaria di Arezzo per i trasporti locali e nazionali. Su Medioetruria, per esempio, c’è un rimbalzo continuo tra Regione e ministero: bisogna fare di più". Una sfida raccolta dagli elettori Cinque Stelle e, a catena, da quelli che ora sono i candidati ufficiali. "Queste regionali, così come le comunali, saranno una sfida enorme: paghiamo il fatto di non avere un radicamento storico nei territori, ma vogliamo dimostrare che proprio per questo possiamo essere l’alternativa dove altri partiti hanno fallito".