CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Pale eoliche, il vento soffia a favore. La Regione sposa il progetto di Badia: "No della Romagna? Andiamo avanti"

Nella trasmissione di Teletruria il governatore Giani ha spiegato la linea condivisa con il Comune "Dal momento che il sindaco mi dice di sì, non vedo perché dovrei impedirne la costruzione".

Un parco eolico dovrebbe sorgere sul crinale appennico nel comune di Badia Tedalda

Un parco eolico dovrebbe sorgere sul crinale appennico nel comune di Badia Tedalda

Le dichiarazioni rilasciate giovedì sera dal presidente Eugenio Giani a Teletruria, nel corso della trasmissione "Caffè Bollente", suonano di fatto come un ok anticipato della Regione Toscana al progetto eolico "Badia del Vento" (quello al confine con l’Emilia Romagna, decisamente contraria per gli impatti di natura paesaggistica e ambientale che subirebbe per il suo territorio, a causa anche degli sbancamenti), sul quale la conferenza dei servizi dovrebbe pronunciarsi in maniera definitiva nei primi giorni di giugno. "Dal momento che il sindaco di Badia Tedalda mi dice di sì – parole testuali del governatore – non vedo perché dovrei impedire la costruzione di un sistema di pale eoliche": questa la frase chiave, facendo leva anche sulla posizione di Alberto Santucci, che non ha mai esitato nel manifestare l’approvazione sull’installazione dei sette aerogeneratori alti 180 metri nel territorio del Comune da lui amministrato. Magari, ci sarebbe da puntualizzare che anche Sestino fa parte della Toscana e che la pensa in maniera diversa dai vicini di Badia. "Ritengo quindi di poter dire di sì a ‘Badia del Vento’ – ha proseguito Giani – e se poi si dovesse aggiustare qualcosa, ho già dato la disponibilità anche a rivedere il posizionamento e le condizioni di montaggio delle torri, ma in linea di principio sono d’accordo". Alla precisa domanda sull’appello rivolto di recente dal suo collega Michele De Pascale, presidente della Regione Emilia Romagna (ricordiamo anche che è stato firmato mesi addietro un protocollo di intesa con la Toscana proprio per la salvaguardia delle aree di confine), Giani ha risposto con altri punti interrogativi: la vogliamo o no l’energia rinnovabile? Perché in Italia si dice che la vogliamo e poi quando si arriva al dunque ecco che spunta fuori la logica del ‘lì no’. Io alla politica del ‘lì no’ non ci credo. Sinceramente, quando vedo che ci sono le condizioni, ritengo di dover fare delle scelte delle quali i cittadini ci ringrazieranno, perché riduciamo la dipendenza del nostro Paese dal carbon fossile".

Così parlò Giani e le sue dichiarazioni non hanno impiegato molto nello scollinare i crinali dell’Appennino e approdare sui versanti romagnolo e marchigiano, dove da tempo enti, istituzioni e comitati sono sul piede di guerra, né intendono recedere di un passo. Fra i tanti inviti a un ripensamento, anche quello di Altura, Lipu e Wwf delle sezioni di Rimini e di Forlì Cesena. Il braccio di ferro fra le due Regioni è soltanto all’inizio.