
Stella Boccia, di Arezzo, e il fidanzato Carlos Jesus Eraso Trujillo, 24 anni, stavano tornando dall’acquario di Genova quando il ponte cedette sotto la loro auto
Arezzo, 15 agosto 2025 – “Non ci sono parole, perché Stella mi ha lasciato un vuoto immenso. Mia figlia era tutto per me”. Per Carmela Billi, mamma di Stella Boccia, una delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, il 14 agosto 2018 il tempo si è fermato. Da allora restano solo silenzio e assenza, per quella ragazza che avrà 24 anni per sempre. “Quel giorno mi ha cambiato la vita – racconta – La mia bambina aveva perso il padre a sei anni, l’ho cresciuta da sola ed eravamo più che mamma e figlia, eravamo sorelle, amiche. Mi manca il nostro legame in ogni cosa”.
Stella Boccia, di Arezzo, e il fidanzato Carlos Jesus Eraso Trujillo, 24 anni, stavano tornando dall’acquario di Genova quando il ponte cedette sotto la loro auto, inghiottendoli. “Era una ragazza meravigliosa, buona, socievole – dice la madre – Lavorava in un negozio e tutti la ricordano con affetto. Ogni tanto ancora mi fermano per strada per ricordarla, segno del suo buon cuore”. Per lei e gli altri familiari delle vittime del Morandi, che hanno costituito un comitato, il bisogno è uno: giustizia. “Ci sostiene la fede – spiega Francesco, fratello di Stella – la speranza di ritrovarla in un luogo migliore”.
La madre, invece, non riesce a tornare a Genova: “Perché andare? Tanto lei non torna più. Sapevano che il ponte rischiava di crollare e non hanno fatto niente, hanno aspettato la tragedia. Io non perdono”. Un monito simile a quello del Presidente Mattarella, che per il settimo anniversario ha scritto alla sindaca di Genova Silvia Salis: “Il 14 agosto 2018 segna una pagina drammatica nella storia del nostro Paese: quarantatré vite spezzate, centinaia di persone costrette ad abbandonare le loro abitazioni. Una ferita indelebile nel cuore di Genova, della Liguria, dell’Italia”. Per il Capo dello Stato “Il crollo del Ponte Morandi è un severo richiamo alle responsabilità pubbliche e private. La sicurezza delle infrastrutture non ammette negligenza”.
La commemorazione, ieri, si è tenuta per la prima volta accanto al Memoriale 14.08.2018, inaugurato a dicembre.
I ricordi di quel giorno sono un dolore indelebile nella memoria di Carmela: “Ero al lavoro al ristorante di mio fratello quel giorno. Ho visto le immagini in tv ma non ci ho fatto caso, era l’ora di pranzo, eravamo pieni. La mattina Stella mi aveva mandato un messaggio con un cuore e la sera prima ci eravamo sentite. Poi mio figlio mi ha chiamato per avvisarmi del crollo, ma non sapeva che lei era a Genova, voleva che chiamassi gli altri parenti che abitano in città per sapere se stavano bene. Ho provato a telefonarle, senza risposta. Da lì non ci ho capito più niente”.
Il fidanzato fu trovato subito, mentre l venne sbalzata lontano e identificata solo più tardi. “I genitori di Carlos ci hanno avvisati, siamo corsi in ospedale a Genova. Alle 23.30 ci hanno detto che Stella non c’era più. Ho ancora gli occhiali che portava quel giorno, intatti: per me sono preziosi”.
Ci sono settimane in cui la donna non esce di casa, non riesce a vedere gente: “Vado avanti grazie a mio figlio e al cagnolino di Stella, che mi aveva lasciato prima di partire. È come se fosse accanto a me. Ma la mia tragedia è per sempre”.