REDAZIONE AREZZO

Medioetruria, il patto regge. L’intesa Toscana-Umbria punta ancora su Rigutino

La firma sulla sede dello scalo con la presidente Proietti fissata dopo le regionali. Rinvio motivato per accogliere le correzioni da Perugia, ma la scelta strategica resta. .

La firma sulla sede dello scalo con la presidente Proietti fissata dopo le regionali. Rinvio motivato per accogliere le correzioni da Perugia, ma la scelta strategica resta. .

La firma sulla sede dello scalo con la presidente Proietti fissata dopo le regionali. Rinvio motivato per accogliere le correzioni da Perugia, ma la scelta strategica resta. .

Il patto sull’alta velocità c’è. E viaggia su binari paralleli a quello appena firmato con i grillini per allargare i confini del campo progressista. Il patto per Medioetruria con la presidente dell’Umbria Stefania Proietti ha già incassato l’ok del consiglio regionale e ora è sul tavolo di Eugenio Giani. A fine luglio la giunta toscana lo ha ricalendarizzato nell’agenda di lavoro, rimandando l’approvazione a dopo le elezioni regionali. Nessun problema, solo in rinvio perchè "l’Umbria ha chiesto alcune correzioni al testo e le siamo venuti incontro" è la risposta che filtra da ambienti della giunta regionale. Dunque, nessun inciampo, come invece hanno pensato i senesi, di fatto rimasti fuori dalla partita alta velocità. Il dietrofront umbro su Creti (anche se seguiva a quello su Rigutino di qualche anno fa) non era piaciuto granché nella città del Palio: c’era chi aveva chiesto un incontro urgente a Giani, c’erano associazioni di categoria che si erano fatte sotto per ottenere una compensazione, il sindaco di Chiusi era tornato sulla proposta di spalmare un aumento di treni veloci sulle stazioni strategiche, Chiusi e Arezzo in testa.

Il protocollo congiunto umbro e toscano resta comunque come base della ritrovata armonia. Sancisce la fragilità di Creti ("esclude la possibilità di interscambio ferroviario e non garantisce l’accessibilità stradale non essendo prevista una significativa azione di adeguamento della viabilità") e indica Rigutino come soluzione pressochè unica ("risulta l’opzione migliore"). Un cambio di passo radicale rispetto al muro contro muro tra Giani e l’allora governatrice umbra Tesei, e in particolare l’allora assessore ai trasporti Enrico Melasecche. Che adesso dai banchi dell’opposizione lancia strali sulla scelta di Rigutino e il tramonto (definitivo) di Creti, in Valdichiana. "Ora che al governo della Regione c’è stato un cambio di passo, con la presidente Stefania Proietti c’è grande sintonia e collaborazione: c’è disponibilità su studio e progetto dell’hub dei treni veloci a Rigutino, considerando la nostra posizione, netta e chiara, sulla localizzazione", ha sempre evidenziato il presidente Giani che non perde occasione per irlanciare il no a Creti, la "soluzione finale" del ministero guidato da Salvini.

Al centro dell’accordo tra Toscana e Umbria c’è lo stato di avanzamento della nuova viabilità di collegamento della frazione aretina sia al versante umbro che a quello aretino. Opere, in parte già cantierizzate, come il tratto tra Castiglion del Lago e Camucia, in parte da progettare ma già dentro la road map post elettorale della Toscana, se ovviamente Giani bisserà il suo mandato alla guida della Regione.

Il finale dell’intesa con l’Umbria è netto: "Regione Toscana e Regione Umbria si impegnano a localizzare la nuova stazione alta velocità presso Rigutino e a darne formale comunicazione al Ministero e a Rete Ferroviaria subito dopo la sottoscrizione del presente protocollo". Proprio l’atto che per ora è scivolato in avanti. Niente, tuttavia, lascia immaginare che sia cambiato lo scenario strategico, perché nel documento è corroborato di forti motivazioni. Tecniche (vedi potenziamento dei collegamenti tra l’Umbria e la direttrice che corre lungo la strada regionale 71 con le bretelle per alleggerire il traffico e velocizzare l’arrivo da Perugia alla futura stazione dell’alta velocità a Rigutino.)

Non meno importanti, le motivazioni politiche: l’intesa muove anche dal feeling tra due governatori dem che collaborano su progetti per il rilancio della viabilità e del trasporto pubblico nelle rispettive regioni e, in particolare nelle zone di confine. Un’opportunità preziosa specie per l’Umbria che sconta un gap infrastrutturale che Proietti assicura di voler superare accelerando il potenziamento delle direttrici principali, su gomma e su ferro. Da questo punto di vista Medioetruria, con le opere viarie collegate, rappresenta il passepartout per garantire a umbri e toscani connessioni veloci con il nord Italia.

Il treno veloce ha già impostato la sua marcia, e passa una volta sola. Con buona pace dei grillini, toscani e umbri.

Lucia Bigozzi