ANGELA BALDI
Cronaca

"Love Me Horror" al Mario Spina. Il teatro torna a farsi casa per l’arte

La residenza artistica per la preparazione dello spettacolo della Compagnia Fondamenta Zero

Il nuovo spettacolo dal titolo “Love Me Horror” di e con Claudia Manuelli e Antonio “Tony” Baladam in residenza artistica a C.Fiorentino

Il nuovo spettacolo dal titolo “Love Me Horror” di e con Claudia Manuelli e Antonio “Tony” Baladam in residenza artistica a C.Fiorentino

Fino al 24 agosto il Teatro Comunale "Mario Spina" di Castiglion Fiorentino torna ad essere una vera e propria casa dell’arte grazie alla residenza artistica della giovane Compagnia Fondamenta Zero, impegnata nello sviluppo del nuovo spettacolo dal titolo "Love Me Horror" di e con Claudia Manuelli e Antonio "Tony" Baladam. La residenza sarà un’occasione preziosa per dare spazio a una nuova generazione di artiste e artisti, lasciando loro il tempo e i luoghi per coltivare idee, sperimentare linguaggi e mettersi in relazione con la comunità. Con la foresteria del teatro pronta ad accogliere il gruppo di lavoro, il "Mario Spina" torna ad essere un luogo vivo, abitato da chi l’arte la fa e la condivide, riaffermando il suo ruolo come spazio di incontro e di sfida: perché il teatro non è mai un luogo neutro, ma un territorio dove il pubblico è chiamato a confrontarsi, riflettere, lasciarsi provocare e sorprendere. La residenza, realizzata nell’ambito del progetto Artisti nei Territori finanziato da Regione Toscana e Ministero della Cultura, è a cura di Officine della Cultura, da poco tornata a occuparsi della gestione del teatro castiglionese e determinata a rilanciare con decisione la sua missione culturale: aprire le porte ai nuovi linguaggi e invitare la città a incontrarli. "Love Me Horror", tratto "con infedeltà" da "Verso occidente l’impero dirige il suo corso" di David Foster Wallace, è un progetto che intreccia amore e paura, affrontando con sguardo ironico e inquieto la crisi delle relazioni nel nostro tempo. In un’epoca in cui ansia e incertezza spingono verso legami superficiali, lo spettacolo indaga il terrore di rivelarsi all’altro e la difficoltà di accogliere le sue profondità. Un horror sentimentale, che prende in prestito codici e atmosfere del cinema di genere.