SONIA FARDELLI
Cronaca

I segreti della stoccata. Mentalità e clima giusto. La qualità doc dei cavalli

Dalla scelta dell’allenatore a quella dei cavalieri sui quali fare quadrato. E il futuro già sorride: selle tutte giovani e Giulio Vedovini un talento.

Dalla scelta dell’allenatore a quella dei cavalieri sui quali fare quadrato. E il futuro già sorride: selle tutte giovani e Giulio Vedovini un talento.

Dalla scelta dell’allenatore a quella dei cavalieri sui quali fare quadrato. E il futuro già sorride: selle tutte giovani e Giulio Vedovini un talento.

Porta del Foro vince e porta in sede una lancia d’oro che sa di buono. Di un progetto valido costruito, con pazienza aggiungendo sempre un pezzo di valore. Prima le scuderie a Petrognano rese funzionali con tutto quello che poteva servire per preparare cavalli da giostra. Poi l’ingaggio di Enrico Vedovini, che ha saputo portare nel quartiere giallocremisi professionalità, tanta tecnica, ma anche e soprattutto la mentalità vincente che i chimerotti dopo tanti anni di sconfitte avevano forse perso. E dietro si è portato un gioiello del calibro di Giulio Vedovini, il figlio ancora 17enne, ma che ha fatto già vedere ottime prove e a settembre ha vinto la Prova Generale in coppia con Niccolò Scarpini totalizzando dieci punti. In pratica in questo settembre i giallocremisi hanno vinto tutto quello che c’era da vincere.

E non è stato un caso. In molti nella settimana delle prove li davano per favoriti nella 148 esima edizione della Giostra proprio per come si erano presentati sulla lizza. Cavalli in ottima forma e giostratori ben determinati. E’ vero Porta del Foro ha sempre fatto buone prove e poi ha perso la Giostra. Ma quest’anno c’era qualcosa in più. C’erano nuove certezze. E loro stessi lo sapevano benissimo. Hanno lavorato bene, grazie anche all’esperienza e alla professionalità di Enrico Vedovini, e durante la Giostra non hanno mai perso lucidità sapendo cosa fare minuto dopo minuto in ogni situazione. Senza strafare, ma con il solo obiettivo di portare in san Lorentino la lancia d’oro dedicata a Pierluigi da Palestrina. E non avevano compiti poi così facili da svolgere.

C’era da sbloccare Francesco Rossi per farlo finalmente diventare un big della lizza. Hanno lavorato sul carattere e le insicurezze, ma, come lui stesso ha ammesso, gli hanno dato finalmente un super cavallo per correre Giostra. Quell’Hollywood acquistato dal quartiere a novembre e già in estate competitivo. Un soggetto preciso, lineare e freddo che lo ha portato al galoppo verso la vittoria e che saprà garantire ai giallocremisi ancora tante ottime carriere. E c’era anche da gestire al meglio Matteo Vitellozzi. Uno dei tanti giovani giostratori, che dopo l’exploit alle Prove Generali, ha trovato lo scoglio più duro della Giostra e la difficoltà a mantenersi sul 5. Lo hanno sostenuto, aiutato, come si direbbe per essere alla moda con un programma personalizzato, ma soprattutto l’hanno sollevato dal peso di dover dimostrare qualcosa a qualcuno.

Anzi lo hanno spinto a rimanere comunque sul quattro per non far uscire Porta del Foro dalla competizione. E così è stato e alla fine agli spareggi, dopo l’errore di Tommaso Marmorini per Porta Sant’Andrea, è stato questo giovanissimo giostratore a dare la stoccata finale. Quel quattro che ha tinto di giallocremisi tutta Piazza Grande. E adesso? Si tratta solo di un caso? No. Porta del Foro ha saputo garantirsi con pazienza e umiltà un parco giostratori e cavalli che potrà dare ai chimerotti ancora tante soddisfazioni.