LUCIA BIGOZZI
Cronaca

I dolori del Pd: segreterie all’assalto. Fumata nera dal vertice regionale. Liste in salita, lodo Ceccarelli in bilico

Riunione online dei segretari dem con il leader toscano: resta ancora aperto il nodo delle deroghe. Malumori dalle province per il ruolo "egemone" di Firenze nelle scelte sui nomi. E i sindaci scalpitano.

Il governatore Giani candidato bis per la Regione con la leader Schlein, la segretaria aretina Croci e il leader regionale Fossi

Il governatore Giani candidato bis per la Regione con la leader Schlein, la segretaria aretina Croci e il leader regionale Fossi

Raccontano di un clima cordiale ma i maldipancia restano. Sono quelli dei segretari delle federazioni provinciali "convocati" dal leader toscano Emiliano Fossi sul dossier liste e candidati. Un vertice online, con i leader di ogni provincia collegati col quartier generale di Firenze (da Arezzo presente la segretario Barbara Croci), pensato per calmare le acque, o meglio, per acquietare i dem in subbuglio dai territori. Motivo? Il margine, risicatissimo, di manovra sulla indicazione dei nomi per ogni federazione, margine che a detta dei malpancisti dem sarebbe stato ridotto drasticamente con una modifica dell’ultimora al regolamento per la composizione delle liste. Firenze "accentra" la decisione, le periferie del partito si lamentano. Anche perchè il pressing nelle rispettive aree di azione è tale da creare più di un imbarazzo a chi tiene le redini del partito e deve gestire una delle partite più delicate.

Ma anche perchè, è il senso del malessere diffuso, la decisione fiorentina di fatto incide sull’autonomia dei territori e dunque sulle scelte che all’interno delle federazioni vengono fatte sui "papabili" per le regionali. Si tratta di indicazioni destinate alla segreteria regionale, rose di nomi dentro la quali selezionare chi correrà veramente, ma in questo caso questo tipo di lavoro dai territori finirebbe per essere marginale rispetto alla decisioni finali. Un malessere che viene da lontano: sono mesi che le federazioni reclamano un’accelerazione nella road map verso la scelta dei candidati, anche per stoppare il pressing interno e arrivare in tempi ragionevoli a una quadra. Malumori che nel vertice fiorentino online sarebbero emersi.

Dal canto suo, Fossi nella relazione ha illustrato il percorso seguito fin qui per la costruzione del campo progressista, ribadito l’importanza dell’alleanza con i grillini, in linea con l’indicazione del Nazareno per le regioni al voto. Quanto ai nodi da sciogliere, la riunione non ha prodotto risultati. I nodi, che riguardano anche lo scacchiere aretino, ruotano attorno al Lodo Ceccarelli. Il segretario regionale dem non ha ancora deciso: di certo c’è la "quota".

Al massimo tre deroghe che corrispondono al 10 per cento degli uscenti. Un nodo molto ingarbugliato perchè se Firenze "sblocca" la candidatura di Ceccarelli, dovrà farlo anche con gli altri esponenti dem arrivati "a tetto" con i mandati tra assessore e consigliere regionale. Uno su tutti: Bezzini da Siena. Altro nodo da sciogliere: la deroga per i sindaci.

Questione particolarmente "calda" in Valdarno dove Sergio Chienni (Cavriglia), Valentina Vadi (San Giovanni) e Leonardo Degli Innocenti o Sanni (Cavriglia) puntano la fiches su un seggio in consiglio regionale. E non è un mistero che proprio i dem valdarnesi che hanno un "peso" negli equilibri del partito aretino, rivendichino un ruolo maggiore nelle decisioni strategiche. Alla fine il vertice si è concluso senza grandi risultati, e coi i temi "caldi" ancora sul tappeto. Tuttavia dai segretari delle federazioni sarebbe arrivato una sorta di altolà: una sollecitazione a decidere in fretta ma non prima di un passaggio che ciascun segretario farà convocando le rispettive direzioni provinciali. Prossimo step: l’8 settembre la direzione regionale del Pd dalla quale usciranno i nomi dei candidati. Con o senza maldipancia.

Lucia Bigozzi