
Il governatore Giani insieme a Elly Schlein e Barbara Croci, leader del Pd aretino
Dal Nazareno al vertice fiorentino: il Pd accende i motori. Se dal faccia a faccia con Elly Schlein il governatore Giani torna a casa con la candidatura in tasca, pure se non ancora nero su bianco, è a Firenze - per caduta - che si aprono i giochi per le candidature alle regionali. Almeno i preliminari, in attesa dell’ufficializzazione della corsa di Giani: solo in rinvio tattico, dicono nelle stanze dem, che serve a chiudere il cerchio coi grillini in Campania sul nome di Roberto Fico. Toscana e Campania ballano sulla stessa mattonella ma è una danza che a breve si trasformerà in corsa elettorale. Ieri sera, il leader toscano Emiliano Fossi ha convocato la riunione della segreteria regionale in presenza: segno evidente che si comincia a ragionare su nomi e numeri. A livello provinciale, il partito attende lumi da Firenze per poi proporre la rosa dei papabili: in lista quattro uomini e quattro donne. E qui si apre il toto-candidati. I nomi sono quelli che ormai girano da settimane: tra le candidate, spicca il nome della pasionaria dem Roberta Casini, super sindaca di Lucignano al terzo mandato, figura di rilievo all’interno dell’Anci Toscana e molto in linea con il governatore Giani. Sul tavolo anche i nomi di Barbara Croci, la segretaria provinciale del Pd, shleiniana della prima ora, e quello della sindaca di Talla Eleonora Ducci, ma la partita è aperta e potrebbe riservare sorprese.
C’è poi il nodo Ceccarelli: il capogruppo in Consiglio è campione di preferenze, e seppure con tre mandati in Regione nel suo palmares "non è facile individuare un potenziale candidato con il suo standing e appeal sull’elettorato", dicono dai ranghi dem. E del resto, per entrare in Consiglio, fanno notare gli specialisti dei calcoli elettorali, servono ben diecimila preferenze. C’è poi il rebus seggi: c’è il rischio che a questa tornata, il Pd paghi pegno agli alleati (5Stelle in primis), portano nell’assemblea toscana solo un consigliere aretino. E nel centrodestra? Alla fine, e non senza patemi, la coalizione è a un passo dallo sblocco della candidatura di Alessandro Tomasi per la sfida a Giani. L’annuncio ufficiale viene dato a breve, questione di ore. Segna uno spartiacque nella partita per le candidature. Ad Arezzo il nome di Veneri per Fratelli d’Italia è in pole position e nelle file dei meloniani avanza anche il nome del consigliere provinciale Francesco Lucacci. Nella Lega, comincia a girare con una certa insistenza il nome del sindaco Mario Agnelli, altro campione di preferenze, ma non è certo che scelga di entrare nella corsa per Firenze, preferendo - magari - qualche altro posto al sole proprio nei palazzi della politica aretina (Comune e Provincia, chissà). Forza Italia apre la riflessione e punta su una lista competitiva ma per il momento non scopre le carte (alias i nomi). Ma nella settimana della politica che si mette in moto, c’è un altro appuntamento che promette scintille: è il caso Provincia.
Venerdì il presidente Polcri ha convocato l’assemblea consiliare per il voto sul bilancio 2024, saltato nella seduta precedente per mancanza di numero legale (sopratutto dagli scranni del centrodestra). La mediazione è già partita insieme all’appello di "volenterosi" e l’obiettivo è costruire una maggioranza che consenta il varo del documento senza il quale l’operatività dell’ente rischia lo stallo. Saranno scintille o si fumerà il calumet della pace, magari proprio tra Polcri e il centrodestra?