
Vincenzo Ceccarelli, 65 anni, è al terzo mandato in consiglio regionale, nella scorsa legislatura è stato assessore ai Trasporti
La partita del centrosinistra, in vista delle prossime elezioni regionali in Toscana, parte da un’incognita da cui dipende ogni scelta: la ricandidatura di Vincenzo Ceccarelli che di recente si è completamente ripreso da un delicato problema di salute. Il consigliere regionale del Pd dopo tre legislature, una da assessore e due da consigliere sarebbe al quarto mandato, pur con l’interruzione con il ruolo nell’esecutivo regionale e questo andrebbe contro le regole interne dei dem. Il partito è alle prese con una paradossale incertezza sul nome di Eugenio Giani che anche gli ultimi sondaggi danno come candidato forte: il primo scoglio da superare prima di entrare nel vivo delle candidature per Palazzo del Pegaso. Nel caso di un passo indietro imposto a Ceccarelli, o per affiancarlo, il Pd aretino guarda con interesse ai sindaci del territorio, considerati le figure più riconoscibili e con un radicamento concreto.
Tra i nomi che circolano quelli di Roberta Casini di Lucignano ed Eleonora Ducci di Talla ma anche Sergio Chienni (Terranuova) e Leonardo Degl’Innocenti o Sanni (Cavriglia), entrambi provenienti dal Valdarno e vicini all’area Bonaccini come anche Casini e Ducci. Tutti e quattro, essendo sindaci al terzo mandato, rientrerebbero tra i papabili. In pole position c’è però Barbara Croci, segretaria provinciale del Partito democratico di fede schleiniana, forte del suo consenso congressuale e del sostegno della rete della segretaria nazionale. L’assenza di altre figure di spicco al di fuori del mondo dei sindaci rende la loro candidatura un elemento cruciale e distintivo per il Pd.
Uno dei temi fondamentali è naturalmente la possibilità di affrontare il centrodestra con un campo largo con Cinque stelle e Alleanza verdi e sinistra. Per il M5S il nome forte è quello di Tommaso Pierazzi, coordinatore provinciale del partito di Conte e consigliere comunale a San Giovanni. Altrettanto accreditato il nome del consigliere comunale aretino di Avs Francesco Romizi. Le proiezioni stimano che la grande coalizione di centrosinistra potrebbe ridurre il numero di consiglieri regionali del Pd da 18 a 15, con Arezzo che difficilmente eleggerà più di uno o due rappresentanti, a causa del meccanismo del premio di maggioranza che privilegia le province più popolose come Firenze. La mancanza di candidature bandiera dei leader, come quelle viste alle elezioni europee, sposta l’attenzione sulle figure locali e sulla loro capacità di raccogliere consensi diretti.
Le elezioni sono previste per il 12 ottobre. La fase più calda per la definizione delle candidature dovrebbe iniziare a settembre, con agosto dedicato a stilare le rose provinciali. Il processo di selezione finale avverrà a livello regionale, dove un tavolo con i capi corrente e il segretario regionale definirà le liste, tenendo conto degli equilibri interni alle correnti. La legge elettorale prevede collegi provinciali e un premio di maggioranza per la coalizione che supera il 40% al primo turno, evitando il ballottaggio, evento finora mai successo in Toscana.
Il dibattito politico si estende anche alle prossime elezioni comunali in cui il centrosinistra ha il compito di riconquistare una città persa dieci anni fa con i due mandati di Ghinelli. Anche in questo contesto che diverrà caldo appena si sarà votato per la Regione, la figura di Vincenzo Ceccarelli è centrale. Se non fosse lui l’uomo del centrosinistra per Palazzo Cavallo si aprirebbero scenari completamente nuovi. La prima alternativa è sicuramente Stefano Tenti, alla guida del Centro chirurgico toscana che però potrebbe scontare la possibile opposizione dell’ala più a sinistra del Pd e della coalizione per il suo ruolo di rilievo nella sanità privata, da sempre tema sensibile dell’area progressista. Il tutto con l’incognita Marco Donati, unico candidato ufficiale a oggi alla carica di sindaco, che ha un percorso politico consolidato ma rapporti molto sfilacciati con il Pd.
Un gioco di equilibri delicato, con la figura di Ceccarelli a fare da ago della bilancia.