
Manuel Agnelli è il leader degli Afterhours, stasera in concerto al Prato
Tornano non sul luogo del delitto ma su quello del trionfo. Manuel Agnelli conduce per mano i suoi nell’Arezzo che li ha visti protagonisti più volte, prima ad Arezzo Wave e poi al Play Art. E che stasera è pronta ad applaudirli al Mengo: l’evento ritaglia intorno a loro la punta del cartellone, non a caso l’unica che preveda un ingresso a pagamento.
Il Mengo accoglie uno dei gruppi più iconici della scena rock alternativa italiana: gli Afterhours. La band, guidata da Manuel Agnelli fa tappa al festival nel tour per il ventennale di un album che ha segnato un’intera generazione, "Ballate per piccole iene". A due decenni di distanza, le sue undici tracce non hanno perso un grammo della loro potenza e continuano a esplorare le zone d’ombra dell’esistenza, le dipendenze, l’amore malato e la difficoltà di essere se stessi.
Il concerto al Prato si annuncia come un’immersione totale nelle atmosfere avvolgenti dell’album, la voce graffiante e tormentata di Agnelli darà vita ai testi crudi e poetici, da "La sottile linea bianca" a "Ci sono molti modi", passando per la title-track "Ballate per piccole iene". Agnelli sarà protagonista alle 19 di un incontro esclusivo coi fan nello Sugar Stage, in un festival che suona e che racconta. Poi il trasferimento "armi e strumenti" al Prato, con gli Afterhours in una notte indimenticabile all’insegna del rock e della musica elettronica, con una lineup tra generazioni e stili.
A dare il via è l’energia dirompente di Dsrt Kosmo che anticipa la prima onda d’urto rock degli Elephant Brain; a seguire toccherà a Prima stanza a destra fare da ponte per una delle due big band della serata, i Fast Animals and Slow Kids. Dopo di che gli Afterhours e infine l’after show con i dj set di Klang club e del maestro della console Ralph.
Ma la festa appena cominciata non è finita. Un accordo con Woodworm, la prorompente etichetta musicale aretina: nel nome dei talenti e dello scouting. Le due realtà, quella che fa capo a Manuel e quella aretina, collaboreranno nella ricerca dei nuovi divi del futuro. Ma con il passo culturale di chi vuole allargare i confini della musica: immaginare insieme una nuova visione dell’industria musicale. Non più algoritmi ma persone, non più carriere di cartapesta ma spazi di crescita reale.
"Mi informavo online - racconta Agnelli – e poi sono tornato a vedere concerti dal vivo. E lì ho scoperto un mondo nuovo: band che non conoscevo, un pubblico autentico. C’è talento in giro, ma non se ne parla". È da qui che nasce Carne Fresca, un progetto rivolto a giovani under 30. Già centinaia le proposte arrivate. "Il sistema musicale funziona come una catena di montaggio: o sfondi subito, o sparisci. C’è una generazione che rifiuta tutto questo ed è piena di energia".
Woodworm condivide la stessa urgenza, un’alternativa concreta fatta di rispetto per i tempi e per le storie individuali. "La nostra storia di è legata al produrre, distribuire e sviluppare musica in modo libero, provando a non appiattirci su dinamiche estetiche e distributive dominanti nel mercato" conferma Marco Gallorini, fondatore di Woodworm insieme ad Andrea Marmorini.