CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Giulia e la sua esclusione dal Palio: "Non sono discriminata, ci riprovo"

Una balestra per tre generazioni: ma il destino dice "non ancora". Lei non si arrende. "Il 2026 sarò al tiro"

Giulia Romolini con il padre Federico

Giulia Romolini con il padre Federico

di Claudio Roselli

Non tirerà più questa sera al Palio di Sant’Egidio, la storica sfida individuale (inizio alle 21,30) che mette di fronte balestrieri e cittadini in onore di uno dei fondatori del Borgo, che ricorre appunto il 1° settembre. Dovrà quindi pazientare un altro anno esatto Giulia Romolini per diventare la prima donna a cimentarsi dopo secoli nel Sant’Egidio e non per una questione di genere di appartenenza: l’assenza in questa circostanza dell’uscita di sicurezza sul versante del giardino e di una sufficiente illuminazione limita per prudenza l’ingresso al campo di tiro "Luigi Batti" ai tiratori della società, in quanto unici a essere dotati di assicurazione. Sarà pertanto una gara fra soli balestrieri ordinari.

"Non c’è stata alcuna discriminazione nei miei confronti – ha detto la Romolini – anche perché la mia richiesta di partecipazione era stata inoltrata nel 2024 e i vari passaggi sono a posto. Certamente, resta il dispiacere per non poter tirare: mi ero preparata, così come i giovani figli di altri due balestrieri, Francesco Cestelli e Francesco Gherardi, che sono rimasti male anche loro, per quanto abbiamo tutti compreso la situazione con senso di maturità". Già, perché anche Giulia – studentessa 24enne in odore di laurea in architettura – è figlia di un balestriere, Federico, che ha vinto tre edizioni del Palio della Balestra. Non solo: la mamma Monica è di Gubbio e, pur vivendo a , continua a sfilare nel corteo di Gubbio. Si sono insomma conosciuti, fidanzati e poi sposati grazie al Palio.

"Alla balestra sono legatissima in quanto ha di fatto unito i miei genitori – sottolinea Giulia – per cui nessuna intenzione da parte mia di cercare pubblicità personale, ma soltanto di contribuire a tenere in vita le tradizioni della gloriosa storia ".

Possiamo quindi anticipare che Giulia Romolini ci riproverà? "Certamente: do già appuntamento al 1° settembre 2026".

Il presidente Stefano Tarducci e il direttivo del sodalizio armigero hanno espresso in una nota l’amarezza per le polemiche originatesi soprattutto sui social, evidenziando come anche le "sacre" ragioni della tradizione si siano dovute per una volta piegare davanti a esigenze di importanza superiore. "Non essendo riaperta la seconda uscita sul lato del parco – specifica Tarducci – in caso di pericoli o di necessità di abbandonare la zona si potrebbero creare problemi all’incolumità personale dei presenti che ricadrebbero, civilmente e penalmente sulla figura del presidente e legale rappresentante della società, il quale ha il pieno diritto di non volersi assumere una tale responsabilità".

E Tarducci tiene ad aggiungere un altro particolare non secondario: "Pur essendo la balestra un’arma considerata storicamente ‘non femminile’, c’è stata una donna che negli anni ’50 ha disputato il Palio e anche adesso, in occasione dei nostri ‘open day’, facciamo tirare le donne. Sotto questo profilo, quindi, siamo più che aperti. Nel Tirolo, per esempio, due compagnie hanno presentato domanda di ammissione per le donne come Schutzen, ovvero tiratrici con il fucile ma, siccome neanche quest’ultimo è simbolo femminile, il comandante del gruppo altoatesino ha detto di no".