
Venti minuti col naso all’insù e il cielo colorato a festa per i fuochi di San Donato. Il Prato si...
Venti minuti col naso all’insù e il cielo colorato a festa per i fuochi di San Donato. Il Prato si è trasformato in un piccolo Central Park mercoledì sera. Qualcuno ha iniziato ad occupare le panchine intorno all’anello già intorno alle 8 di sera. Obiettivo garantirsi un posto in prima fila per assistere ai fuochi d’artificio della notte. Coperte da pic nic e tantissime persone sdraiate sull’erba, hanno riempito il parco di aretini rimasti in città e accorsi per assistere allo spettacolo pirotecnico alla vigilia del patrono. Una folla che è cresciuta con l’avvicinarsi delle 23. Ma c’è anche chi ha ammirato i fuochi dalla tribuna naturale della scalinata del Duomo. Poco dopo aver ascoltato il concerto dei Musici della Giostra del Saracino schierati in via Ricasoli. La ciliegina sulla torta delle celebrazioni del 6 agosto che sono iniziate intorno alle 21 con l’Offerta del Cero a San Donato. Il mondo della Giostra con le rappresentative dei quattro quartieri ha reso omaggio al secondo vescovo di Arezzo che per la tradizione morì martire decapitato, il 7 agosto 362, con la donazione del cero votivo realizzato come di consueto dall’artista senese Rita Rossella Ciani. Alle 21.15 l’ingresso in Cattedrale del corteo seguito dal Vespro Solenne e poi dal "Magnificat", al termine l’omaggio alla reliquia di San Donato. Poi tutti sul sagrato del Duomo ad assistere al concerto dei Musici in via Ricasoli. L’assaggio della festa che con un quarto d’ora di ritardo, alle 23,15, ha poi dato il via allo spettacolo pirotecnico dalla Fortezza.