MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

Defibrillatore, cresce la rete. Arriva una nuova donazione

Il gesto è del rione di Santa Maria che ha vinto quest’anno il gioco del Pozzo. Il dispositivo, finanziato coi proventi raccolti nelle iniziative del quartiere del Giglio. .

Il defibrillatore Dae. finanziato e donato grazie al. quartiere del Giglio

Il defibrillatore Dae. finanziato e donato grazie al. quartiere del Giglio

Campione nello sport e nella solidarietà. E’ il rione di Santa Maria del Pellegrino a Montevarchi che, dopo la vittoria nell’edizione 2025 del Gioco del Pozzo, è tornato alla ribalta per la donazione di un defibrillatore Dae al Comune. Il dispositivo, finanziato grazie ai proventi raccolti in occasione delle iniziative conviviali del quartiere del Giglio, è stato collocato in prossimità del campo di allenamento dei giocatori, in via Fratelli Cervi. "Una zona popolosa, molto frequentata dai residenti – ha spiegato il rappresentante dei "gialli" Alberto Caponi – e l’apparecchiatura, di ultima generazione e capace di dialogare in italiano e inglese, sarà utile all’intera comunità". Nel tardo pomeriggio di ieri si è tenuta la cerimonia ufficiale di inaugurazione, seguita da un classico "terzo tempo" aperto ai numerosi intervenuti. Fra loro anche il sindaco Silvia Chiassai Martini che ha plaudito al dono definendolo "un gesto solidale e di vicinanza al prossimo compiuto da ragazzi ancora più speciali e dei quali siamo orgogliosi". Con il nuovo taglio del nastro si amplia ulteriormente la rete delle apparecchiature salvavita che nel capoluogo e nelle frazioni hanno già superato le quaranta unità, contribuendo in modo determinante a migliorare la sicurezza della popolazione e non soltanto di chi pratica discipline sportive. Del resto l’intervento tempestivo in caso di arresto cardiaco è fondamentale per guadagnare minuti preziosi in attesa dell’arrivo dei sanitari. In questi anni i defibrillatori si sono diffusi a macchia di leopardo in aziende, impianti sportivi, locali parrocchiali, scuole, punti vendita della grande e piccola distribuzione e in alcuni esercizi pubblici, fino alla recente collocazione nella stazione ferroviaria montevarchina. Spesso si tratta di donazioni di realtà associative, banche, ma anche di privati cittadini in memoria di persone prematuramente scomparse. Di pari passo si sono incrementate informazione e formazione, cominciando dai banchi degli istituti scolastici, per consentire a chiunque sia testimone di un malore di apprendere le tecniche di utilizzo dello strumento e contribuire in concreto a salvare una vita. Un circuito virtuoso promosso ormai da 15 anni nell’ambito del progetto Arezzo Cuore e che ha consentito di installare in tutta la vallata più di 220 dispositivi a servizio della salute dei cittadini.

Maria Rosa Di Termine