
I rappresentanti delle sigle sindacali dopo il tavolo in Prefettura sulla vertenza
Sono usciti dalla Prefettura con gli stessi musi lunghi sfoggiati all’ingresso. I dipendenti del Comune sapevano anche loro che il passaggio nel palazzo del governo era importante ma senza poter essere decisivo. E la sensazione è che le posizioni siano sempre più distanti. "L’esito della riunione di oggi non può che provocare un inasprimento della vertenza". E per la prima volta risuona la parola tenuta sotto traccia con grande discrezione nelle prime uscite, comprese quelle con la stampa. "Non siamo in grado di escludere il ricorso allo sciopero". Anche se ogni vertenza passa sempre da ulteriori offerte. "Sciopero se dal Comune non giungeranno, in tempi brevi, soluzioni concrete su due temi al centro di questa vicenda: salario accessorio e condizioni di lavoro della Polizia locale". Una linea che vede unite la Rsi, la triplice sindacale di Cgil, Cisl e Uil e anche il Csa, sigla forte soprattutto dalle parti della polizia municipale. E così il clima sembra tornare quello di alcuni anni fa, quando un’analoga vertenza era arrivata a uno scontro durissimo. Nei toni e anche nelle forme di protesta: con scioperi concentrati nelle date calde. E la parola sciopero potrebbe essere perfino superflua. Perché alla fine non è un mistero che in una città come la nostra diventa decisiva la linea seguita dai vigili.
Nel loro caso le proteste più eclatanti a volte sono quelle che non passano dai giorni feriali ma dai giorni festivi, e in quel caso più che sciopero diventa un’astensione dal lavoro, che di domenica non è obbligatorio, salvo precettazioni. Una data nel calendario è la domenica 7 settembre, quella della Giostra. Ma in questo campo gli incroci e le occasioni non mancano. L’escalation della protesta è spiegata dai sindacati con le risposte che stanno ricevendo. "L’amministrazione si è limitata ad annuncirci una proposta sul salario accessorio a metà settembre e per quanto riguarda la situazione della polizia locale, si è detta convinta che molto è stato fatto".
Un cerino nel bidone di benzina. "Noi ci aspettavamo numeri e proposte sul salario oggi, non a settembre, e siamo convinti che non molto ma poco o nulla sia stato fatto per la polizia locale". Uno a sud e l’altro a nord. Il salario accessorio è il nodo che brucia sulla pelle viva, quella degli stipendi. Il nodo dei vigili, oltre a passare su mezzi di lavoro e uniformi, attraversa come una freccia la situazione della caserma: quella nuova lontanissima, quella vecchia e attuale (e in affitto) giudicata "sempre più inidonea". Un combinato disposto che porta in una direzione sola, perfino esplicitata dalla presa di posizione sindacale: "A questo punto ognuno per la sua strada". E l’impressione è che non vadano nella stessa direzione.
Lucia Bigozzi