
Si tratta di. un percorso di circa 30 chilometri che unisce tratti di viabilità esistente, strade poderali e sentieri
di Claudio Roselli
Il cicloturismo come veicolo per la promozione turistica del lago di Montedoglio, tantopiù che adesso quella della bici non è più una passione di nicchia. Anzi, è divenuta una forma di turismo fra le più sostenibili in Europa. Dati alla mano, uno studio diffuso da EuroVelo ha rilevato che una rete cicloturistica ben sviluppata può generare un indotto medio annuo di 110mila euro per ogni chilometro realizzato, con ricadute diffuse su ospitalità, ristorazione e servizi locali. A livello europeo il settore vale circa 44 miliardi di euro l’anno, mentre in Italia il potenziale stimato sfiora i 3,2 miliardi e le regioni che ne stanno già beneficiando sono Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna. In Valtiberina si può pertanto giocare la carta Montedoglio, dal momento che l’ambito paesaggistico e culturale sono il pezzo forte del comprensorio. La proposta è subito fatta: realizzare un anello ciclabile intorno al lago di Montedoglio. Di essa si era parlato già nel novembre del 2023, quando la Fondazione Progetto Valtiberina aveva promosso il convegno dal titolo "Il lago di Montedoglio: conoscenze e opportunità per uno sviluppo sostenibile del territorio".
Figura chiave, in tal senso, era stata quella dell’ingegner Giovanni Cardinali, ex ingegnere capo della Provincia di Arezzo e attuale consulente alle infrastrutture per Confindustria Toscana Sud. Da anni, l’ingegner Cardinali collabora con la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (Fiab) ed è stato fra coloro che hanno contribuito alla redazione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica 2022-2024, precisando che con la bici non si gareggia, ma si viaggia a tappe, con soste nei luoghi più attrattivi del territorio, incontrando le persone. Anche la tipologia di viaggiatori è cambiata: adesso vi sono coppie, famiglie e gruppi di amici in età fra i 25 e i 59 anni, tendenti a sforare i 60 grazie anche all’ausilio delle e-bike.
Ma c’è un altro requisito fondamentale che possiede la valle bagnata dal Tevere: la sua posizione centrale fra tre ciclovie nazionali, la BI 5 Romea Tiberina, la BI 8 degli Appennini e la BI 18 dei Due Mari, quindi percorsi longitudinali e trasversali. Ed era stato lo stesso ingegner Cardinali a illustrare il già ricordato anello ciclabile di Montedoglio, con autore l’architetto Paolo Pecchi e ok della Fiab aretina nel 2018 allo studio di fattibilità. È un percorso di circa 30 chilometri che unisce tratti di viabilità esistente, strade poderali e sentieri, con eventuali nuovi raccordi e aree di sosta attrezzate. Fra i luoghi di interesse naturalistico, storico e paesaggistico vi sono la Pieve e il borgo di Baldignano, i ruderi della Badia di San Bartolomeo, le vedute sulla diga e le testimonianze della gestione storica delle acque in Valtiberina.