
Hanno chiuso le strade di accesso dell’azienda orafa presa di mira con mezzi per l’edilizia rubati in una ditta vicina e con alberi abbattuti hanno messo a segno il colpo
Arezzo, 21 maggio 2025 – Sono le 1:58 quando il silenzio della notte viene squarciato dal rombo di un mezzo pesante lanciato a tutta velocità contro il cancello principale della Blu Oro, storica azienda orafa di Alberoro, nel comune di Monte San Savino. È l’inizio di un’azione fulminea, organizzata con un’efficienza quasi militare, messa in atto da una banda composta da almeno cinque uomini vestiti di nero e con il volto coperto. L’obiettivo è chiaro: forzare l’ingresso, neutralizzare l’allarme e portare via quanto più oro possibile. Ma il sofisticato impianto di sicurezza – un sistema di videosorveglianza e allarme da oltre 500mila euro – fa scattare immediatamente l’allerta. Mentre i ladri si introducono all’interno dell’azienda, divisi tra ingresso principale e retro, la centrale operativa della vigilanza e i titolari dell’azienda vengono avvisati. Pochi minuti dopo, alle 2:05 circa, uno dei proprietari, Fabrizio Agnelli, 64 anni, arriva sul posto. Inaspettatamente si trova faccia a faccia con i malviventi. È un momento di tensione altissima: i ladri abbandonano di colpo il tentativo di far esplodere una delle casseforti con il gas e si danno alla fuga, portando via solo il materiale che si trovava fuori dagli spazi blindati: metallo prezioso in lavorazione, lasciato sui banconi e sulle macchine. Il piano della banda prevedeva di guadagnarsi il tempo necessario per agire indisturbata: i criminali, prima dell’irruzione, avevano infatti sottratto cinque mezzi pesanti e furgoni da un’azienda edile della zona – la Benicivenga – la stessa colpita in passato per azioni simili.
Con questi e con alberi abbattuti hanno sbarrato le principali vie d’accesso alla zona industriale, ostacolando l’arrivo delle forze dell’ordine. Nonostante ciò, la risposta è rapidissima. La vigilanza privata del Corpo Vigili Giurati è sul posto in appena quattro minuti. Subito dopo arrivano i carabinieri di Cortona e la squadra mobile. Insieme a Tommaso Agnelli, figlio del titolare, i presenti riescono a individuare i banditi in fuga tra i campi circostanti. Ma della banda, in pochi minuti, si perdono le tracce. Sul luogo del colpo, i rilievi della scientifica. I carabinieri stanno esaminando ogni dettaglio, dai filmati delle telecamere alle tracce lasciate durante la fuga. I ladri hanno abbandonato mezzi rubati e ostacoli che potrebbero fornire indizi preziosi. L’azienda Blu Oro, terza realtà orafa per importanza nella provincia di Arezzo, dà lavoro a circa 60 addetti e opera nella lavorazione di oro e argento.
È considerata un’eccellenza nel settore. Il danno economico, sebbene ancora in fase di quantificazione, potrebbe essere rilevante, anche se il colpo è stato parzialmente sventato grazie al pronto intervento delle forze di sicurezza e dei titolari. Un copione già visto, che riporta alla mente episodi simili avvenuti negli ultimi mesi nel distretto orafo aretino, tra cui l’assalto alla Scatragli. Dietro ci sono quasi sempre bande ben organizzate, pronte a rischiare tutto pur di mettere le mani su un bene che oggi, con l’oro sopra i 90 euro al grammo, è più ambito che mai. Le indagini proseguono, in un clima di allerta crescente. Il messaggio è chiaro: il crimine non è scomparso, si evolve, si adatta. E continua a colpire dove sa di trovare valore e possibilità di fuga.