
Dopo la dura denuncia dell’ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo sulle continue aggressioni al personale sanitario e la proposta di...
Dopo la dura denuncia dell’ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo sulle continue aggressioni al personale sanitario e la proposta di introdurre le body-cam, il presidente Opi Giovanni Grasso ha raccolto intorno a sé un fronte di solidarietà. Molti cittadini, associazioni e realtà sportive hanno manifestato apprezzamento, ma soprattutto avanzato proposte concrete di collaborazione. Tra queste spicca l’idea di un corso gratuito di autodifesa destinato a infermieri, medici, Oss e volontari.
L’iniziativa è resa possibile grazie al sostegno della palestra Hombu Dojo di Arezzo e del S.I.A. – sistema italiano autodifesa professional, guidato dal maestro Antonio Corrias, che da anni forma operatori civili e professionisti della sicurezza. Il progetto intende fornire strumenti pratici per affrontare situazioni critiche e gestire episodi di violenza che, sono ormai diventati frequenti nei pronto soccorso e nei reparti.
"Abbiamo scelto la linea della tolleranza zero – spiega Grasso –. Non è più accettabile che chi lavora ogni giorno per la salute dei cittadini debba subire violenze verbali e fisiche. Lo Stato deve garantire la sicurezza, ma nel frattempo noi non restiamo a guardare: offriamo un percorso gratuito di autodifesa per restituire dignità e forza ai nostri professionisti. È un messaggio chiaro: chi aggredisce un operatore sanitario aggredisce l’intera comunità".
Il corso prenderà il via nelle prossime settimane: le iscrizioni, a numero limitato, saranno comunicate a breve dall’ordine. Una scelta concreta allo stesso tempo, che mette al centro la tutela dei lavoratori della sanità e rilancia un dibattito urgente: come difendere chi ogni giorno, si prende cura della salute collettiva.