
La presentazione dell'evento
Arezzo, 16 giugno 2025 – Il prossimo sabato 21 giugno a Montevarchi in Piazza Vittorio Veneto la Croce Rossa Italiana darà vita ad una giornata di incontro con i cittadini all’interno della campagna “Non sono un bersaglio”, un’iniziativa che punta a porre l’attenzione su un problema sempre più attuale: le aggressioni, fisiche e verbali, ai danni di medici, infermieri, volontari e operatori del soccorso, sia in contesti di guerra che nei nostri ospedali e pronto soccorso. Un’occasione di grande rilievo, che vede Montevarchi come comune capofila per tutta la Toscana. Piazza Vittorio Veneto ospiterà gazebo informativi dove sarà possibile conoscere da vicino l’attività della CRI, con la presenza di personale militare, civile e del corpo delle infermiere volontarie.
A rafforzare il valore formativo dell’evento sarà la partecipazione di un istruttore qualificato in diritto sanitario internazionale che risponderà alle domande degli interessati. Durante la conferenza stampa di presentazione, sono intervenuti il Sottotenente della Croce Rossa Italiana Leopoldo Pompili e il Sindaco Silvia Chiassai Martini. «Siamo onorati che la Croce Rossa Italiana abbia scelto Montevarchi come capofila in Toscana per promuovere questa importante campagna di sensibilizzazione – afferma il Sindaco Chiassai Martini – Conosciamo il valore e l’impegno dei volontari, in Italia e all’estero, e siamo particolarmente grati per il contributo fondamentale dato alla nostra comunità durante l’emergenza Covid. Grazie alla loro professionalità e disponibilità, siamo riusciti ad effettuare oltre 7.000 tamponi antigenici gratuiti. Oggi vogliamo accendere i riflettori su un problema critico rappresentato dalla sicurezza degli operatori sanitari, medici, infermieri, Oss e soccorritori, spesso vittime di aggressioni, verbali e fisiche, da parte di cittadini esasperati per i ritardi dei servizi, liste di attesa, mancanza di posto letti, carenza di personale".
"Tuttavia, le responsabilità delle inefficienze del sistema non possono e non devono ricadere su chi ogni giorno lavora con dedizione, spesso in condizioni estremamente difficili. Le statistiche parlano chiaro, 8 operatori sanitari su 10 in Italia hanno subito episodi di violenza verbale o fisica. L’iniziativa di sabato 21 giugno vuole contribuire al rispetto verso i sanitari tenendo presente che la nostra vita è nelle loro mani” “Non sono un bersaglio” - aggiunge il Sottotenente Pompili - vuole far riflettere e sensibilizzare i cittadini, per fermare le aggressioni che avvengono non solo in contesti di guerra, ma troppo spesso anche sul nostro territorio, nei pronto soccorso, sulle ambulanze, negli ospedali. Saremo presenti in Piazza Vittorio Veneto per dire basta a comportamenti violenti e ingiustificabili verso chi opera per difendere la vita, in Italia e nel mondo”