CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Accoltellato nel parcheggio. Lite tra colleghi finisce male. Arrestato l’aggressore

Ferito un uomo di Monterchi colpito all’addome da un giovane di 21 anni. Tra le cause vecchie ruggini: le telecamere potranno dare ulteriori elementi . .

La polizia è intervenuta per le indagini sul luogo del litigio

La polizia è intervenuta per le indagini sul luogo del litigio

Aveva vissuto per un periodo di tempo a Monterchi il 46enne accoltellato nel primo pomeriggio di mercoledì a Città di Castello, anche se nel paese della Valcerfone conserva la residenza ufficiale. Chi gli ha sferrato i tre fendenti con un grosso taglierino – un giovane serbo di 21 anni, abitante nel Comune di Citerna - è intanto finito in carcere. Il ferito, per il quale i sanitari dell’ospedale tifernate hanno stilato una prognosi di 45 giorni dopo averlo medicato al braccio e all’addome e averlo dimesso – è un uomo di origine sarda, che in passato ha avuto una relazione con una donna di Monterchi e che qui era andato a convivere con lei, fino a quando il rapporto sentimentale non si è interrotto.

A quel punto, lui avrebbe mantenuto la propria residenza a Monterchi, anche se da tempo è domiciliato altrove e in effetti sono pochissimi coloro del posto che ricordano questa figura. Il 21enne che lo ha aggredito in pieno giorno (erano le 14.30 dell’altro ieri) è un collega di lavoro all’interno di una nota azienda di Città di Castello; l’episodio si è verificato nella zona del parcheggio dei Frontoni, poco fuori delle vecchie mura urbiche sul versante sud del centro storico, tra l’area verde e viale Leopoldo Franchetti. La persona colpita è stata trovata a terra e subito trasportata d’urgenza al pronto soccorso da un’ambulanza della Croce Bianca con assieme l’auto medica.

I motivi della lite sono ancora in fase di accertamento, anche se il traffico e lo spaccio la droga in questo caso sembrano completamente da escludere. Piuttosto, sarebbero state vecchie ruggini esistenti fra i due e sfociate in un acceso diverbio ad alimentare la rabbia del più giovane, che ha deciso di andare alle vie di fatto.

Momenti di apprensione per quanto stava accadendo: che magari queste incomprensioni fra i due fossero nate o si fossero acuite dentro il posto di lavoro? Tutti dubbi che sono al vaglio degli inquirenti, nello specifico gli agenti del commissariato di polizia di Città di Castello, sotto le direttive del dirigente Adriano Politano. Nel punto in cui tutto è avvenuto, sono posizionate anche alcune telecamere della videosorveglianza del Comune, che potrebbero rivelarsi molto utili in sede di esame delle immagini. Di certo, nel capoluogo dell’Altotevere Umbro l’ennesimo caso consegnato alla cronaca ha riacceso la preoccupazione e allo stesso tempo il dibattito politico intorno al tema della sicurezza. Dall’opposizione di centrodestra viene lamentata la mancanza di una strategia in materia, dall’altra si invita a non strumentalizzare una questione così delicata.