
Mia Martini
Torre del Lago (Lucca), 13 maggio 2025 – Trent’anni senza Mimì. Il 12 maggio 1995 moriva prematuramente (a soli 48 anni) Mia Martini, una splendida cantante che ha avuto una vita breve e avversata dal destino oltre che da colleghi e colleghe che la diffamarono con le voci che portava sfortuna. Mimì era invece una donna sensibile, dal carattere forte e che soffrì tantissimo. Trovò sulla sua strada Giancarlo e Gianna Bigazzi, che la ’adottarono’ come fosse una figlia e la riportarono al successo prima della prematura fine. Ricordata in questi giorni dal bel Festival che porta il suo nome a Montecatini Terme Mia Martini ha avuto Viareggio e T
orre del Lago nel suo destino. Due località che hanno lasciato una traccia indelebile nella sua carriera. Fu nella pineta torrelaghese, alla Lagomare, che dal 27 maggio al 2 giugno 1971 andò in scena la prima edizione del Festival nazionale di musica d’avanguardia e di nuove tendenze.Una sorta di Woodstock italiana con tantissimi ragazzi che si accamparono e affollarono la pineta torrelaghese. Prima assoluta in quell’edizione fu Mimì, poi si piazzarono la PFM e gli Osanna. Mia Martini era accompagnato da un gruppo capitanato dal viareggino Giorgio Dolce che racconta quella magica avventura di 54 anni fa. Un sogno che, purtroppo, durò pochi mesi tra mille rimpianti.
"Il nostro gruppo – spiega Dolce – suonava al Piper 2000 sul lungomare di Viareggio. Il proprietario era il mitico Alberigo Crocetta, patron anche del Piper di Roma, che portò dalla capitale a Viareggio Mimì. Noi stavamo provando, lei cercava una band che l’accompagnasse e fu un colpo di fulmine. Noi ci innamorammo di quella voce che interpretava magnificamente tutti i generi: dal rock al blues, al melodico. A lei piaceva come suonavamo". Oltre a Giorgio Dolce alla chitarra la band era composta dall’altro viareggino Riccardo Caruso, voce e tastiere, da Giovanni Baldini di Piombino e dal batterista Daniele Cannone che ha vissuto a Viareggio e Pisa ed è purtroppo mancato.
"Mimì e Crocetta dissero subito di sì, saremmo stati il suo gruppo e il patron cambiò il nostro nome da I Posteri a La Macchina che gli piaceva di più. Furono sei mesi intensi e bellissimi. Con Mia Martini creammo un repertorio di 35 cover e anche tanti pezzi inediti registrati alla RCA etichette discografica che andava per la maggiore. Poi arrivò il Festival di Torre del Lago che era una grandissima ribalta. Fu un trionfo. Il pezzo inedito ‘Padre davvero’ è tutt’ora magnifico, figuriamoci con la voce di Mimì e noi giocavamo in casa. Sembrava l’inizio di una favola ma tutto presto finì". Per quale motivo? Una dei componenti della band si rifiutò di firmare il contratto con la Rca. "Noi eravamo dispiaciutissimi come del resto Mia Martini con la quale c’era un rapporto speciale. Veniva a mangiare a casa mia, era diventata amica di mia mamma e cucinava con lei. Ebbi un piccolo intervento chirurgico a Livorno e lei venne all’ospedale. Crocetta e la Rca misero sotto contratto al posto nostro i Syan Three un gruppo inglese che accompagnava Patty Pravo". Giorgio Dolce ha tanti rimpianti e ricorda l’amica con bellissime parole. "Una persona eccezionale, potevamo fare grandi cose insieme e soprattutto lei poteva avere una vita più lunga e ricca di soddisfazioni. Lo meritava".
Un’altra figura determinante nel recupero di Mimì che per lunghi anni fu censurata in Tv per l’assurda voce che diceva che portava sfortuna, fu come detto Gianna Albini Bigazzi. Lei e suo marito, il grande compositore Giancarlo Bigazzi, accolsero nella loro casa sui colli fiorentini una Mimì disperata. Divenne per loro una seconda figlia , Bigazzi scrisse per lei “Gli uomini non cambiano“, il grande pezzo del rientro sanremese nel 1992, e “Rapsodia“ che sfiorò la vittoria all’Eurovision. Ora Gianna abita a Lido di Camaiore e ricorda con commozione due persone speciale come Giancarlo e Mimì che ci hanno lasciato troppo presto.