FRANCESCA NAVARI
Cronaca

La strage di Sant’Anna. Addio a Mario Ulivi. A 5 anni scampò all’eccidio

Se ne va uno degli ultimi testimoni di quella atrocità nazista dell’agosto 1944. Lui e altri bambini tratti in salvo dalla sedicenne medaglia d’oro Milena Bernabò

Al centro Mario Ulivi insieme alla moglie Luciana e al sindaco Maurizio Verona

Al centro Mario Ulivi insieme alla moglie Luciana e al sindaco Maurizio Verona

Seravezza, 15 settembre 2025 – Di quel giorno maledetto in cui i nazisti fecero strage di civili a Sant’Anna di Stazzema, ricordava poco a nulla. Il rombo dei motori che arrancando spingevano jeep e camionette lungo il ripido sentiero che portava in paese. E il passo deciso, ritmato dei soldati in marcia. Il resto erano suoni ovattati e immagini sbiadite nella sua mente che, forse, voleva dimenticare. Per non piangere, per non urlare di rabbia.

Aveva da poco compiuto 5 anni quel giorno Mario Ulivi, scampato alla furia nazista e che ieri mattina ha chiuso definitivamente gli occhi a 86 anni. Uno degli ultimi superstiti, uno degli ultimi testimoni di quell’orrendo, immotivato e ingiustificabile eccidio in cui persero la vita oltre 560 civili, per lo più donne, anziani, bambini. Mario era con sua madre che aveva 42 anni e con sua sorella maggiore, Lida, che di anni ne aveva 18. Era nel fiore della gioventù che le venne strappata via dalla furia nazista. Mario non riusciva a ricordare come si salvò né ha mai saputo dire come furono uccise sua madre e sua sorella, che forse fecero da scudo per salvare lui che era il più piccolo.

“Mi ricordo che siamo saliti su questa mangiatoia – racconto poi nel libro di Olviero Toscani – Siamo andati nel piano di sopra, abbiamo alzato una tavola. Poi siamo andati fuori. Io ero con mia madre e mia sorella. Loro sono morte, forse mi hanno salvato loro, non so”. A portalo via da quell’inferno fu Milena Bernabò, medaglia d’oro al valor civile. In una delle due stalle quattro bambini riuscirono miracolosamente a sopravvivere: Milena Bernabò (16 anni), Lina Antonucci (9 anni), Mario Ulivi (5 anni), Mauro Pieri (12 anni). Allo scoppio delle bombe, si ritrovarono sul fondo della stalla; appoggiando un pezzo di tavola al muro, salirono su una mangiatoia fino al piano superiore della stalla per poi fuggire dal tetto.

Ora che non c’è più lo piange Lorenzo Alessandrini, sindaco di Seravezza, comune in cui Mario Ulivi lavorò a lungo come dipendente. I funerali si svolgeranno domani alle 15 nella chiesa di Ripa. “Con Mario Ulivi perdiamo un altro pezzo delle preziose testimonianze viventi della strage – dice il sindaco del Comune di Stazzema Maurizio Verona -. I superstiti hanno contribuito a fornire il maggior valore del Parco nazionale della Pace: persone come Mario si sono sempre messe a disposizione, facendo riaffiorare anche il dolore e immagini cruente, per trasmettere la storia di questo luogo martire ai giovani. Questo aspetto assume un valore ancora più importante in un contesto di una società che invece di aver messo definitivamente in archivio quelle ideologie del Novecento sembra oggi volerle riaffermare in più parti del mondo”.

Paolo Di Grazia