REDAZIONE VIAREGGIO

Strage di Viareggio, i familiari: ‘Sentenza storica, condannati manager di aziende statali. Ora paghino’

Toccante il momento in cui Marco Piagentini, uno dei superstiti, ha condiviso in pubblico la sofferenza personale patita per la perdita della moglie e di due figli negli incendi scaturiti dalle esplosioni di gas Gpl in stazione

Strage di Viareggio, i familiari: ‘Sentenza storica, condannati manager di aziende statali. Ora paghino’

Viareggio, 17 gennaio 2024 – “Il processo per noi è finito a questo punto come parti civili. Adesso c'è un passaggio esclusivamente per stabilire il calcolo della pena per determinati imputati. È stata accertata comunque la responsabilità civile e penale per gli imputati sia italiani che tedeschi. È comunque una sentenza storica perché sono stati condannati i manager di aziende statali: in Italia questo è un fatto davvero unico». Sono le parole dell'avvocato Gabriele Dalle Luche, parte civile coi familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, in una conferenza stampa stamani nella città toscana, dopo la sentenza della Cassazione.

«Per Viareggio è una sentenza storica - ha continuato Dalle Luche -, importante per ciò che è stato ottenuto e per il lavoro fatto a suo tempo dalla procura di Lucca. Un concetto che vorrei ribadire è che anche coloro che hanno avuto certe imputazioni andate in prescrizioni restano comunque colpevoli per le loro responsabilità commesse».

Toccante momento alla conferenza stampa quando per la prima volta in quasi 15 anni Marco Piagentini, uno dei superstiti, ha condiviso in pubblico la sofferenza personale patita per la perdita della moglie e di due figli negli incendi che investirono la città dopo le esplosioni di gas Gpl. «Approfitto di questa occasione per fare un ricordo di mia moglie Stefania, che aveva 40 anni, dei miei figli Luca, 4 anni, e Lorenzo di 2 - ha detto Marco Piagentini -. Io e Leonardo, l'altro figlio, rimanemmo gravemente ustionati. Per quello che ho sofferto io nei sei mesi di ospedale non avrei sopportato un dolore simile per mia moglie e i miei figli, quindi ho preferito che sia finita così per le condizioni in cui versavano».

Il figlio più piccolo «Lorenzo - ha ricordato inoltre il padre - è morto da solo in una stanza di ospedale». «Non potrò mai dimenticare quello che ho provato - ha proseguito Piagentini -, ed è per questo motivo che la battaglia è arrivata dal dolore, un dolore che mi porterò per sempre dentro».

Piagentini ha detto anche che «questo è un processo garantista della  storia italiana, con cinque passaggi o sette, lo dico per i giornalisti che magari scriveranno che è stato un processo fatto per accontentare una volontà di piazza. Le sentenze sono state fatte per conto e in nome del popolo italiano» ma «adesso è un problema del Paese che riguarda il Governo e invitiamo il presidente del Consiglio ad esprimersi e rispettare le parole fin qui dette», «chi è colpevole e responsabile deve pagare, vediamo se sono coerenti. Le condanne accertano le responsabilità e nelle condotte dei manager di stato nel sistema ferrovie ad oggi poco è cambiato».

Piagentini ha concluso dicendo che lunedì scorso «a Roma ci hanno trattato male in Cassazione, ci hanno messi in una stanza, siamo stati in piedi dalla mattina alla sera senza neppure una sedia, come animali, e questa è la dimostrazione della considerazione che abbiamo avuto fino in fondo».

Un'altra familiare, Daniela Rombi, che nella strage ha perso la figlia Emanuela, che aveva 21 anni, ringrazia chi è stato vicino alle famiglie dei deceduti, fra cui il ferroviere sindacalista Riccardo Antonini, che fu licenziato per le sue critiche alle Fs. «Chiederemo - ha detto Daniela Rombi - che possa riavere la tessera da ferroviere e scriveremo sia al presidente della Repubblica sia al presidente del Consiglio per revocare il cavalierato a Mauro Moretti». «Grazie alla città di Viareggio per essere stata a nostro fianco - ha concluso – Come associazione continueremo a batterci per la sicurezza sia in ferrovia che in tutti i posti di lavoro».