
A fine giugno è stato aperto il cantiere per il rifacimento di piazza Piave. Nei giorni scorsi è crollato un leccio delle memoria, seguito poi dall’abbattimento di una seconda pianta
Insieme alla radici dal terreno, nei giorni scorsi il crollo di un leccio secolare in piazza Piave – dove ogni esemplare ricorda la vita di un viareggino caduto nella Grande Guerra – ha sollevato anche le polemiche degli ambientalisti. E in particolare di “Italia Nostra“, che a seguito del cedimento ha chiesto subito l’intervento della Sovrintendenza e la sospensione dei lavori di riqualificazione in corso nel parco della rimembranza, finanziati dal Comune con i fondi Pnrr e avviati nella metà di giugno con la rimozione della vecchia pavimentazione, affinché fosse garantita al meglio la tutela del verde. Dal grande valore simbolico, oltre che ambientale.
In seguito alla caduta del leccio, e alle polemiche che l’episodio ha suscitato, con la determina del 4 agosto il Comune ha provveduto ad affidare all’agronomo Leonardo Moriconi, con studio a Camaiore, l’incarico di monitorare la stabilità delle alberature, circa 75 i lecci ("di particolare interesse" come si legge nell’atto) presenti all’interno del cantiere, per "salvaguardare la salute degli arbusti, e – prosegue le determina – la sicurezza nello svolgimento delle lavorazioni di cantiere e il decoro dell’area da riqualificare".
Gli accertamenti sono cominciati martedì, quando è stata notato un altro leccio pericolante che, per ragioni di incolumità, visto l’esito negativo della prova di trazione svolta dall’agronomo Moriconi, è stato abbattuto in via d’urgenza. Sul posto anche i vigili del fuoco, che hanno seguito le operazioni. E attraverso prove strumentali il professionista procederà adesso con le analisi necessarie a valutare la salute dei lecci della piazza e la tenuta dei loro apparati radicali, all’esito delle quali produrrà infine una relazione.
Nel frattempo gli ambientalisti continuano a chiedere attenzione per i “giganti“ della memoria, mentre il capogruppo della Lega Alessandro Santini ha presentato un’interrogazione per chiedere all’amministrazione se "Prima di eseguire qualsiasi intervento di riqualificazione nella piazza, con rischi di danneggiamento con urti ai fusti o lesioni alle radici, sia stata eseguita una valutazione preliminare di stabilità dell’intero boschetto della rimembranza", poi "Se il progetto esecutivo – prosegue Santini – è stato realizzato con la consulenza di un agronomo" e infine se "la Sovrintendenza ha rilasciato parere ed è stata presentata la relazione agronomica sugli interventi che saranno fatti nelle zone di rispetto degli alberi dato che – conclude– gli scavi sono arrivati fino alla base delle piante".
Martina Del Chicca