DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

Ricorso sulla ristorazione all’Asl. Il Tar dà ragione a Estar: tutto ok

È arrivata la sentenza del Tar sul ricorso presentato da Serenissima Ristorazione Spa contro Estar e la Regione in merito...

La preparazione delle pietanze da somministrare ai degenti e al personale sanitario (foto di repertorio)

La preparazione delle pietanze da somministrare ai degenti e al personale sanitario (foto di repertorio)

È arrivata la sentenza del Tar sul ricorso presentato da Serenissima Ristorazione Spa contro Estar e la Regione in merito all’affidamento del servizio di ristorazione per degenti, ospiti e dipendenti dell’Asl Nord Ovest. L’azienda aveva partecipato alla gara d’appalto per il primo lotto del servizio, che però era stata vinta da Cirfood. E così, Serenissima Ristorazione aveva impugnato la decisione, sostenendo che la ’rivale’, nel presentare la propria offerta economica, non avesse tenuto conto degli aumenti salariali previsti dal Ccnl: aumentando il costo della manodopera ai livelli fissati dalle norme nazionali, sosteneva la ricorrente, Cirfood avrebbe visto azzerato il proprio utile, e dunque la sua offerta avrebbe dovuto essere eslcusa dalla procedura. Inoltre, la ricorrente lamentava la carenza di alcune figure professionali essenziali nell’esecuzione del servizio di ristorazione e la mancanza del personale necessario a garantire la corretta applicazione del servizio.

Dal canto suo, Cirfood ha evidenziato come anche l’offerta della ricorrente risultasse insostenibile dal momento che, alla luce del nuovo Ccnl, avrebbe dovuto incrementare il costo del personale di oltre 5 punti percentuali, rendendo di fatto l’offerta incapiente. Sulla vicenda, il Tar ha dato ragione a Cirfood. Nello specifico, per il tribunale amministrativo appaiono decisivi due fattori: il primo è l’accantonamento disposto da Cirfood, tale da ritenere comunque l’offerta congrua e sostenibile; il secondo è lo sconto assicurato a Cirfood da Quanta Stock and Go srl, sua principale fornitrice, che ha applicato una riduzione del 14,5 per cento sul costo delle derrate alimantari acquistate dall’aggiudicataria per 6 anni. E tale risparmio basterebbe a coprire la rivalutazione del costo di manodopera.