
Il co-fondatore dei mitici 883 ospite stasera del Mediceo Festival a Seravezza con il suo spettacolo
Immaginate ciascuno di noi davanti a una situazione difficile dalla quale non sa come venirne fuori e poi, invece, in un attimo la risolve. Ecco, in quel momento si è trasformato senza saperlo nel mitico eroe dei fumetti l’Uomo Ragno: ne è convinto Mauro Repetto (nella foto), co-fondatore della mitica band degli 883 che nel 1992 con Max Pezzali ha scritto un hit immortale: "Hanno ucciso l’Uomo Ragno".
Mauro Repetto è ospite stasera alle 21.30 del Mediceo Festival a Palazzo Mediceo a Seravezza con il suo spettacolo, unico nel suo genere, intitolato appunto "Alla ricerca dell’Uomo Ragno" nel quale ripercorre la sua carriera e quella degli 883. Nell’occasione gli sarà anche consegnata dagli organizzatori una targa in marmo, un riconoscimento per il suo valore e per quanto fatto nel panorama musicale italiano. La Nazione lo ha raggiunto a Parigi dove vive.
Mauro Repetto, chi è l’Uomo Ragno? "L’Uomo Ragno, il cui vero nome è Peter Benjamin Parker, è una persona normale che rappresenta ciascuno di noi che in alcuni momenti della vita tira fuori dei super poteri, delle capacità che non sapeva di avere e risolve la situazione".
L’Uomo Ragno è stato il fulcro del percorso musicale da quando era un ragazzo? "Quando con Max Pezzali abbiamo composto la canzone ci siamo ispirati all’eroe dei fumetti, a quel compagno di giochi che tutti noi da adolescenti avremmo desiderato avere accanto. Con gli anni che sono trascorsi, oggi l’Uomo Ragno è ciascuno di noi".
Porta in scena lo spettacolo dedicato al personaggio, quasi una lettura psicologica? "Esatto, la ricerca dell’Uomo Ragno equivale alla ricerca della felicità alla quale aspiriamo tutti noi e del resto il fumetto con i suoi super poteri ha risolto nell’immaginario situazioni spinose e regalato la felicità e la spensieratezza".
L’Uomo Ragno è affiancato da una figura femminile? "Certo spider woman è la potenza salvifica dell’Uomo Ragno, il suo alter ego".
Quando è nata “Hanno ucciso l’Uomo Ragno“ non esistevano i social eppure è un successo senza tempo perché? "Negli anni Novanta si prendeva la cassetta dove era stata incisa la canzone e si partiva in auto alla ricerca di qualche personaggio importante che credesse nel brano e di qualche radio che la trasmettesse: erano una gioia e una felicità condivisa poterlo fare. Oggi i social rendono tutto paradossalmente più solitario".
Maria Nudi